IL CROTONESE: SAP DIFFICILE GESTIONE DEL C.A.R.A. CON GLI SBARCHI A RIPETIZIONE

A distanza di giorni dalle dichiarazioni rilasciate, sul C.A.R.A. di Crotone, dal Segretario Generale del SAP Stefano Poaloni, l’allarme sbarchi continua ad essere un punto focale per le politiche dell’accoglienza calabra.
Così il quotidiano Il Crotonese rilancia l’allarme lanciato da Paoloni. Si legge nell’articolo: “La situazione nel centro di accoglienza di Isola Capo Pizzuto è veramente critica. Lo sostiene il segretario del Sindacato autonomo di polizia, Stefano Paoloni, alla luce degli ultimi sbarchi avvenuti nel crotonese. Secondo il dirigente del Sap “nel Cara dove è diventato difficile gestire l’afflusso degli arrivi per due ordini di fattori: in primis perché moltissimo personale viene distolto dal contrasto alla criminalità per gestire gli sbarchi e l’immigrazione clandestina e in una regione critica come la Calabria, anche il contrasto alla criminalità organizzata e alla ‘ndrangheta ovviamente ne risente. In seconda battuta, ma non per ordine di importanza, l’hub regionale di Crotone lamenta una grande sofferenza, causata dagli importantissimi numeri di migranti che a catena creano una grande difficoltà nella vigilanza soprattutto in determinati momenti”.

 


BLOCCATI AUMENTI A VERTICI FORZE ARMATE E A VERTICI MINISTRI

Dice Paoloni: “L’idea che con un Bliz di fine legislatura fossero riconosciuti importanti aumenti retributivi a pochi privilegiati, che già percepiscono i più alti stipendi nella pubblica amministrazione ci era sembrato non solo fuori luogo, ma anche disgustoso. E’ con soddisfazione abbiamo appreso che il nostro appello rivolto alla politica è stato accolto. Infatti oggi in Senato la norma approvata ieri è stata rivista e cancellata”.

 

 


SULLE COLONNE DE “IL GIORNALE” IL CASO FEDEZ SOLLEVATO DAL SAP

Nell’Editoriale del Segretario Generale del SAP, Stefano Paoloni, in uscita ogni venerdì sul SAP FLASH, si parla ancora una volta di mancanza di rispetto nei confronti delle Forze dell’Ordine e della contraddizione di chi allo stesso tempo chiede più sicurezza. Un continuo attacco a coloro che quotidianamente si spendono per la sicurezza e per il bene del Paese. Difatti dopo la scorsa settima con le foto di Frah Quintale che esponeva un’immagine con dei poliziotti con la faccia di maiale, è di questa settimana la notizia che il procedimento avviato lo scorso anno nei confronti di Fedez per aver scritto una canzone contro i carabinieri dal titolo “Tu come li chiami” è stato archiviato perché “non vi è stato vilipendio, ma solo critica aspra”.
Ricordiamo che nello specifico, gli veniva contestato nel testo il fatto di definire i Carabinieri e i Militari come “infami e figli di cani”. Così come fuori luogo le dichiarazioni di Corona durante il processo a Milano tenutosi due giorni fa e dove l’ex fotografo dei vip ha montato l’ennesimo Show accanendosi sui colleghi, che nel marzo 2021 erano intervenuti per riportarlo in carcere dopo una presunta fuga.
Secondo il Giornale che ha citato le parole di Stefano Paoloni, ci sarebbe una doppia morale della famigliola «Ferragnez», poiché lei chiede più sicurezza, lui insulta le forze dell’ordine. Si legge: “L’influencer si appella al sindaco mentre il marito da degli infami agli agenti” e citando le parole di Stefano Paoloni continua: “Troppo facile prendersela con chi ha il dovere di far rispettare le regole per il bene di tutti e che ogni giorno affronta mille difficoltà e mille rischi per farlo al meglio. Anche la coerenza è un valore importante ma non pare fare più parte del patrimonio di questa società”.
Sempre sul Giornale si legge: “La dignità che poliziotti e forze dell’ordine mettono ogni giorno nel loro lavoro, nonostante ci sia chi li chiama pubblicamente «figli di cani», è più importante di tutto ed è messa a disposizione dell’interesse nazionale per la tutela della pubblica sicurezza. Con quella stessa dignità, che contraddistingue tutti gli uomini e le donne che indossano una divisa”.
Ricitando Paoloni: “Noi non abbiamo pregiudizi e abbiamo giurato di aiutare tutti, anche quelli che ci sputano in faccia». La speranza è che Fedez, ma come lui tutti quelli che quotidianamente si sentono liberi di rivolgersi così alle divise, facciano una riflessione.
Nelle riflessioni finali dell’Editoriale del Segretario Generale si legge: “Dal mondo dorato del successo forse il rischio è quello di perdere il contatto con la realtà, con i problemi quelli veri, quelli di arrivare a fine mese ma soprattutto di farlo con dignità. Quella dignità che vale più di ogni altra cosa, soprattutto agli occhi dei propri figli. Certamente non saranno mai questi episodi a farci smettere di fare il nostro dovere e non so se queste righe saranno mai lette da loro, portandoli ad una sentita riflessione.
La nostra resta una professione rivolta al bene del prossimo, all’aiuto, al sostegno e al soccorso e per farlo rischiamo finanche la nostra incolumità. La sicurezza è un bene di tutti, necessario e indispensabile per una sana convivenza civile e anche per una celere ripresa economica. Noi non abbiamo pregiudizi e abbiamo giurato di aiutare tutti, anche quelli che ci sputano in faccia”.

 


MURALE FALCONE E BORSELLINO VANDALIZZATO. C’E’ ANCORA MOLTO DA FARE

A Roma è stato vandalizzato il MURALE ritraente i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nei giardini di piazza Bologna. La notizia è stata accolta con grande sgomento, ponendo una necessaria riflessione in essere sulla questione.  L’opera è stata vandalizzata da ignoti, macchiata di vernice rossa e scritte con spray nero contro l’Antimafia “l’Antimafia tortura” e “Alfredo libero, no al 41bis”. La cosa ancor più grave è che ad accompagnare lo scempio ci sia la firma della “A cerchiata” simbolo degli anarchici. Dice Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP: “Sorge la necessità di ricominciare dalle scuole, dove la cultura della legalità deve Far parte dei programmi di insegnamento. Evidentemente, trascorsi trent’anni dalle strage di Capaci e via D’Amelio i giudici Falcone e Borsellino sono ancora scomodi, pertanto il solco da loro tracciato va fatto nostro e i valori tramandati non vanno dispersi. La legalità è un bene prezioso ed è alla base della ripresa economica”.


ACCOGLI (SAP LODI) SU “LA VERITÀ“: TASER SI CONFERMA STRUMENTO DI NON VIOLENZA.

Dopo aver fermato un treno con il freno di emergenza e lanciato pietre sull’autostrada la polizia per fermare un cittadino di nazionalità egiziana in escandescenza ha utilizzato il TASER. Sul quotidiano “La Verità “ e sulla stampa locale le dichiarazioni del nostro Segretario Provinciale dI Lodi Gianrocco Accogli.


ESTATE DI SBARCHI TRA LAMPEDUSA E TARANTO. CONDIZIONI INACCETTABILI

Le condizioni igienico sanitarie sono al limite, gli hotspot non sono gestibili, le strutture sono alle ultime battute sulla capacità di accoglienza e, la carenza dell’organico causata dai tagli voluti dalla legge Madia hanno aggravato ulteriormente un quadro già ampiamente compromesso. Non solo Lampedusa, ma anche Taranto, nonostante le denunce fatte dal SAP, che hanno messo in evidenza i limiti strutturali e le difficoltà dei colleghi ad operare in un centro temporaneo di prima accoglienza, non hanno fermato la Geo Barents di Medici Senza Frontiere, che ha fatto sbarcare 659 migranti, aggravando ulteriormente la situazione. Dice il SAP di Taranto: « Dal punto di vista igienico/sanitario la situazione è ad alto rischio. Le condizioni sono incompatibili con qualsiasi elementare forma di protezione di benessere personale».


VAL DI SUSA: BASTA VIOLENZA È ORA DI VIETARE QUESTE MANIFESTAZIONI INCIVILI

Stefano Paoloni ad AdnKronos sugli scontri in Val di Susa: “A volte mi chiedo se abbiano ben presente il motivo per cui i No Tav stiano protestando o se il loro fine è semplicemente quello di contrastare le forze di polizia.
“Ormai è accertato che queste non sono manifestazioni pacifiche, perché non se ne salva una di quelle che vengono organizzate in quel contesto e da determinati promotori come quelli del centro sociale Askatasuna. E’ scientifico: ogni volta sfociano in episodi di violenza. E ogni volta ci troviamo a contare i feriti (e per fortuna solo feriti!): questa settimana 14 tra le forze dell’ordine.
“E’ vero che i facinorosi sono meno di un centinaio – aggiunge Paoloni – ma tutti gli altri restano a guardare, quindi sono manifestanti ignavi perché non impediscono ai violenti di mettere in atto azioni pericolose”.


MANIFESTAZIONE SAP A TARANTO: HOTSPOT – CHI DIFENDE I DIFENSORI?

Il SAP di Taranto ha organizzato una manifestazione di protesta per la chiusura del HOTSPOT fuori norma, che mette a rischio non solo i colleghi costretti ad operare in condizioni al limite, ma anche gli stessi ospiti.
Dice Pasquale Magazzino, Segretario Provinciale di Taranto: “Assistiamo oramai da anni al fallimento della politica migratoria e ad un sistema di accoglienza colabrodo. L’HOTSPOT di Taranto ne è l’esempio lampante. La struttura viene utilizzata difformemente dagli altri centri adibiti a “punti di crisi”, senza che sia mai stata fatta chiarezza circa la ratio di questa scelta. L’Hotspot tarantino dovrebbe essere un centro di temporanea accoglienza perché la struttura non è dotata di tutti i servizi e non è idonea per sostenere una permanenza così lunga di un numero significativo di persone. Le condizioni in cui operano i colleghi, soprattutto in estate, sono incompatibili con qualsiasi elementare forma di protezione e benessere del personale. Dal punto di vista igienico/sanitario la situazione è ad alto rischio di infezioni: caldo estremo, topi, vermi e liquami costituiscono grave pericolo per la salute e la sicurezza del personale di servizio e per gli stessi ospiti. Chiediamo pertanto l’immediata chiusura del Hotspot fino al suo completo adeguamento alle più elementari norme di sicurezza ed igienico/sanitarie”.
La manifestazione organizzata dal SAP di Taranto e con la presenza di un Dirigente Nazionale, Francesco Pulli, è partita dalla Prefettura per poi spostarsi al Hotspot di cui si chiede la chiusura immediata fino a quando non sarà messo a sistema e non gli sarà assegnata una funzione specifica. Dice Magazzino: “L’Hotspot nasce come luogo di permanenza fino a 72 ore, ma si trasforma invece in un centro di permanenza continuativa senza che ci siano servizi idonei per gestire una massa di gente superiore a quella prevista per l’accoglienza. L’Hotspot sia dal punto di vista igienico sanitario che dal punto di vista della sicurezza non è assolutamente idoneo a svolgere attualmente nessun compito né come Hotspot né come altro. I nostri colleghi sono costretti ad un impiego giornaliero che li porta a permanere lungo il perimetro con delle postazioni fisse al sole con 40 gradi per sei, sette o otto ore”.

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Migranti:MOLTENI,presto a hotspot Taranto,vicini a Forze Ordine
(ANSA) – ROMA, 26 LUG – “L’emergenza migranti che sta
investendo le nostre coste non riguarda solo Lampedusa: presto
saro’ all’hotspot di Taranto per incontrare le Forze dell’Ordine
che, anche li’, stanno lavorando in condizioni inaccettabili, al
limite della sostenibilita’”. Lo annuncia il deputato della Lega
e Sottosegretario all’Interno Nicola MOLTENI. “Sulle politiche
per l’immigrazione serve un intervento immediato e strutturato
per difendere i confini, bloccare gli sbarchi e fermare i
trafficanti di esseri umani. In assenza di una risposta seria
dall’Europa, l’unica soluzione e’ una reazione a livello
nazionale con il ritorno ai decreti sicurezza. L’aumento delle
partenze, degli sbarchi e delle morti nel Mediterraneo impone di
fare presto. Difendere i confini nazionali significa anche
difendere quelli europei”, conclude. (ANSA).
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26-LUG-22 14:55 NNNN


CONCORSI INTERNI: PROCEDURE DA RIVEDERE. ABBIAMO SCRITTO AL CAPO DELLA POLIZIA

In data odierna abbiamo scritto al Capo della Polizia per una seria riflessione in merito alla gestione dei concorsi interni banditi negli ultimi anni per avanzamento di carriera. In particolare, abbiamo chiesto soluzioni immediate in grado di ridurre i tempi per la conclusione delle suddette procedure concorsuali, per garantire trasparenza ed eliminare i gravi errori valutativi divenuti ormai quasi ordinari, anche attraverso la convocazione costante e permanente delle Commissioni d’esame, la semplificazione delle prove e delle procedure. Infatti, questi concorsi, che prevedevano una o più prove di esame, sono stati rimandati più e più volte, mentre per quelli in cui era prevista la sola valutazione dei titoli, le Commissioni hanno impiegato sempre oltre un anno per effettuare tutte le valutazioni. Ad esempio, negli ultimi due concorsi a titoli per il ruolo ispettori (1000 posti da Sostituto Commissario e 2662 Vice Ispettore), le due rispettive graduatorie, a causa degli innumerevoli errori, segnalati dai colleghi con istanze in autotutela, sono state ripubblicate due volte. E, pertanto, per ben due volte, sono stati dichiarati i vincitori del concorso. Nonostante ciò, molti candidati, anche dopo la pubblicazione della seconda graduatoria, hanno presentato richiesta in autotutela di rivisitazione del punteggio a loro assegnato perché continuano a rilevare degli errori. Nella stesura della graduatoria, non solo alcuni titoli non sono stati valutati affatto o sono stati valutati erroneamente, ma talvolta lo stesso titolo è stato valutato in modi diversi tra i candidati. Contribuisce a questo stallo procedurale, inoltre, l’inaccettabile disomogeneità con cui gli uffici matricola presenti sul territorio effettuano le annotazioni matricolari in quanto ciò si ripercuote inevitabilmente anche sulla validazione titoli, con la conseguenza che il medesimo titolo è validato da un ufficio e non da un altro. E’, pertanto, inconcepibile che il personale rimanga in balia degli errori e dei gravi ritardi dell’Amministrazione e che, dunque, non venga messo nelle condizioni di poter fare affidamento sulla legittimità e sulla tempestività delle predette procedure concorsuali, minando con questo fare anche la fiducia nell’Amministrazione stessa, oltre la necessità di colmare i vuoti organizzativi e la garanzia di percorsi di carriera chiari e definiti A tale proposito, è di qualche settimana fa, la nostra richiesta di rivedere il numero delle materie su cui esaminare i candidati nella prova orale del concorso a 1146 vice ispettori. Richiesta supportata dal fatto che, oltre ad essere necessario immettere personale nel carente ruolo ispettori, i candidati che hanno superato la prima prova sono oltre tre mila e avendo già superato un esame che ha richiesto una particolare preparazione potrebbe essere utile ricorrere alla stessa metodologia attuata con il concorso precedente per velocizzare la selezione. Al riguardo nessun riscontro è stato dato lasciando i candidati nella totale e piena incertezza. Altra criticità riguarda, altresì, la tardività nella pubblicazione dei bandi. Accade di fatto che a causa della lungaggine dei concorsi in atto, questi facciano di fatto da tappo per quelli successivi. Va tenuto, inoltre, in considerazione che la tardiva conclusione dei concorsi si ripercuote negativamente sugli stessi vincitori poiché iniziando con ritardo il nuovo percorso di carriera ciò procura loro evidenti conseguenze di carattere economico.