MISURE INTERDITTIVE VERONA: LA LETTERA DELL’AVVOCATO DE STEFANIS

La lettera dell’avvocato Rachele Selvaggia De Stefanis indirizzata al procuratore capo di Verona Raffaele Tito e al presidente del Tribunale Penale di Verona Raffaele Ferraro ha trovato spazio sulle pagine di Verona Sera. La testata veronese, infatti, ha riportato parte della nota pubblicata ieri: «Ritengo l’accaduto quanto mai grave e fortemente lesivo dei diritti del mio assistito che, come la sottoscritta, ha appreso una notizia così incisiva per la propria reputazione, la vita personale e lavorativa dai quotidiani, senza neppure avere la possibilità di conoscere il contenuto del provvedimento ovvero di conferire con il proprio difensore. Purtroppo, quest’ultimo episodio, che io ritengo gravissimo, rappresenta soltanto la punta dell’iceberg di una prassi che, in questi 6 mesi di indagine, è stata fin troppo reiterata e consolidata nel “passare” alla stampa notizie e contenuti prima ancora che il difensore ovvero gli interessati ne fossero informati come da procedura».

In merito alla vicenda, su Verona Sera è stato riportato anche l’intervento del Segretario Generale del SAP, Stefano Paoloni: «Condividiamo la nota inviata dall’Avv. Rachele Selvaggia De Stefanis al procuratore capo di Verona Raffaele Tito e al presidente del tribunale penale di Verona Raffaele Ferraro, poiché il diritto di non colpevolezza sino all’ultimo grado di giudizio deve essere garantito anche agli operatori delle forze dell’ordine e la divulgazione di notizie tra l’altro non ancora notificate agli interessati significa scrivere già nell’opinione pubblica una sentenza definitiva».

VERONASERA


Sono ormai trascorsi 4 anni dall’introduzione dei distintivi di qualifica e continuano a registrarsi le stesse criticità, all’epoca debitamente segnalate da questa organizzazione sindacale, che hanno accompagnato il processo di revisione. Gli attuali distintivi di qualifica, purtroppo, presentano una grave lacuna in termini di riconoscibilità, che impedisce o rende difficoltoso individuare gradi e responsabilità degli operatori che li indossano. Tale criticità, esasperata dall’impiego di stemmi e simboli privi di alcuna caratterizzazione storica, diventa ancor più manifesta quando si indossa la divisa operativa, generando tra colleghi e nel cittadino confusione tra compiti e ruoli, oltre che rendere difficile una comparazione visiva tra le qualifiche delle diverse Forze di polizia. Tutto questo genera un evidente deficit di funzionalità, che induce ad una profonda riflessione in merito all’utilità dei predetti distintivi in relazione al delicato compito demandato agli stessi. Per le ragioni esposte, abbiamo scritto al Capo della Polizia affinchè si valuti la possibilità di procedere alla revisione dei distintivi di qualifica, ritornando almeno per alcuni ruoli ai distintivi precedenti al “Riordino”, restituendo agli stessi una trasversale riconoscibilità per tutta la comunità.

LA NOTA INVIATA AL CAPO

INFODIFESA.IT

 


MASCITTI (SAP PESCARA): “ECCO LE RAGIONI DELL’USO DEL TASER”


18° CORSO DI FORMAZIONE PER 4 PILOTI DI AEREO

I candidati dovranno essere in possesso, alla data del 14 settembre 2023, termine ultimo di presentazione delle domande, dei requisiti di cui all’art. 2 del D.C.P. del 18.05.2012, consultabile al seguente link: http://intranet.ermes.cen.poliziadistato. it/intranet/doc/decreti/decreto_13-mar-2007_emendato_al_18-mag-2012mod22febl6.pdf (raggiungibile SOLO da intranet Polizia).

– appartenere ai ruoli degli ispettori, sovrintendenti, agenti e assistenti, che espletano attività di polizia con almeno due anni di servizio effettivo;
– età massima di 33 anni (non averli ancora compiuti alla data del 14 settembre 2023);
– diploma di scuola media superiore;
– essere in possesso dei requisiti psico-fisici di idoneità al volo richiesti per il personale militare;
– aver riportato, nell’ultimo biennio di riferimento, un giudizio complessivo non inferiore a “distinto”;
– non essere già frequentatore di corsi per l’acquisizione di un brevetto di pilota, specialista o osservatore, ovvero non essere stato già dimesso da precedenti corsi per tale titolo aeronautico, anche a domanda dell’interessato;
– non essere già destinatario di un provvedimento di revoca per scarso rendimento o per gravi inosservanze delle norme e delle direttive generali in materia di sicurezza del volo;
– non essere già stato riconosciuto inidoneo in precedenti verifiche dei requisiti psico-fisici previsti per lo specifico brevetto;
– possesso di certificazione di livello “B2” (upper intermediate) di conoscenza della lingua inglese.

LA CIRCOLARE


RICHIESTA INDENNITÀ CYBER ANCHE PER LE SOCS

Abbiamo riscontrato che i dipendenti appartenenti alle Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica (S.O.S.C.), in possesso del corso da Analista di fonti aperte-OSINT e SOCMINT o delle abilitazioni di Operatore cyber, vengono spesso impiegati, se non addirittura quotidianamente, nel monitoraggio delle reti per gli scopi e secondo le modalità individuate dall’art. 17 del D.P.R. n. 105 del 2022. 

Detto articolo ha istituito l’indennità cyber, che al momento non è riconosciuta ai predetti operatori, creando una situazione fortemente discriminatoria nei confronti di coloro che, appunto, nonostante svolgano la funzione per la quale è previsto il riconoscimento dell’indennità predetta, questa non gli viene riconosciuta per il solo fatto che prestano servizio in una S.O.S.C. 

Abbiamo scritto al Dipartimento della Pubblica Sicurezza al fine di valutare l’inserimento del personale S.O.S.C. qualificato tra quello a cui spetta l’indennità in parola così come previsto dal menzionato art. 17.

LA NOSTRA NOTA


MELONI (SAP FORLI’): SIAMO SENZA PERSONALE…

A far da detonatore al caso è l’arresto di un ubriaco violento, un algerino già noto alle forze di polizia, nella serata venerdì in pieno centro a Cesena, in piazza della Libertà. Un evento di ordinaria emergenza per una città con un organico di polizia drammaticamente sottodimensionato. La denuncia è di Roberto Meloni, segretario provinciale del sindacato autonomo di polizia Sap. L’uomo è stato arrestato e denunciato per resistenza e violenza contro pubblico ufficiale. Ha aggredito anche un giovane che aveva tentato di fermarlo mentre cercava di aoppropriarsi di una bicicletta. Dopo la convalida dell’arresto, l’uomo è stato rimesso in libertà (come prevede la legge).

Il quadro è preoccupante: “Vige di fatto uno stato di sostanziale impunità per chi commette i reati – afferma Roberto Meloni – per il quale a fronte delle condanne anche comminate non ne consegue la effettiva applicazione per effetto di meccanismi perversi che ne vanificano le finalità. Il risultato è la crescente e pericolosa convinzione che non esistano sanzioni efficaci e che per questo alla fine tutto sia permesso. Ecco quindi che la funzione di garanzia della sicurezza pubblica e del rispetto delle regole pare affidata unicamente alle forze dell’ordine chiamate ad intervenire al verificarsi dei fatti per ristabilire l’ordine”.

CORRIERE DI ROMAGNA 20/8/23

RESTO DEL CARLINO 20/8/23

CORRIERE DI ROMAGNA 21/8/23

IL RESTO DEL CARLINO

CESENATODAY

CORRIERE DI ROMAGNA 22/8/23


CARENZA PERSONALE, OBIT (SAP GORIZIA): LA COPERTA È CORTA

Organici quasi dimezzati e Commissariato di Monfalcone ancora senza Dirigente.  Il tema è stato segnalato, dalle colonne del “Piccolo di Gorizia”, dal Segretario Provinciale SAP Angelo Obit che parla di abbandono, ovvero di una situazione di sofferenza relativamente al presidio di via Foscolo, “orfano” del Vicequestore Stefano Simonelli, fresco della promozione a Primo Dirigente e dallo scorso 8 maggio trasferito a Pordenone nella Divisione della Polizia amministrativa, sociale e dell’immigrazione della Questura. Il ruolo è a tutt’oggi ricoperto da un incarico a scavalco. Ma non solo, per Angelo Obit si tratta di una situazione di particolare complessità quella che si sta vivendo nella Provincia di Gorizia da diverso tempo, infatti a riguardo dichiara: “La coperta è corta, la Stradale che non dovrebbe mai essere in autostrada è sempre là. Alla Polfer cercano di resistere come possono e se alla Polaria c’è abbastanza personale per fare tutto, alla Polmare invece sono in pochi, sicché si deve attingere dall’altro settore“.

IL PICCOLO – GORIZIA


EMERGENZA ABITATIVA, GUGLIELMI (SAP BOLOGNA): SEGNALATI AL CAPO DELLA POLIZIA I PROBLEMI DEI COLLEGHI

Il Segretario Provinciale SAP di Bologna, Tonino Guglielmi, dalle colonne del Resto del Carlino, prosegue la battaglia per assicurare ai colleghi degli alloggi dignitosi e degli affitti calmierati per evitare il continuo turnover che soffre la Questura bolognese. Spiega a riguardo Guglielmi: “Un turn-over esasperato mette a rischio la sicurezza. Un problema, a parere del Sap, che va affrontato in via prioritaria proprio dando la giusta importanza a una vera e propria politica abitativa che consenta di intercettare e risolvere le difficoltà evidenziate a beneficio della comunità intera. In occasione dell’incontro con il Capo della Polizia Vittorio Pisani, avvenuta lo scorso primo di agosto, mi sono fatto portavoce proprio di questi temi.

IL RESTO DEL CARLINO – BOLOGNA

 


CARENZA ORGANICO, MELONI (SAP FORLÌ-CESENA): POLIZIA POSTALE DI FORLÌ SOLO 5 PERSONE SU 12 PREVISTE

Il Segretario Provinciale SAP di Forlì-Cesena Roberto Meloni denuncia con una nota stampa, (di seguito riportata integralmente), la carenza di organico che colpisce la Sezione di Polizia Postale di Forlì che attualmente ha in organico 5 colleghi a fronte dei 12 previsti.

A quasi un anno dalla introduzione dell’Atto Ordinativo Unico con il quale il Dipartimento della Pubblica Sicurezza aveva stabilito per la Sezione della Polizia Postale di Forlì un organico di 12 persone, nulla ancora pare sia stato fatto verso questa direzione. Anzi, oggi l’organico della sezione forlivese è addirittura inferiore a quello di un anno fa poiché pensionamenti e trasferimenti mai avvicendati ne hanno ridotto l’entità. Con l’organico attuale di appena 5 unità, però, è assolutamente impensabile che la Sezione di Forlì possa fare fronte in maniera efficace, puntuale e approfondita a tutte quelle che sono le condotte di origine criminale che utilizzano la internet come terreno di azione. Ogni anno sono centinaia le denunce raccolte dalla sezione forlivese e numerose le attività di indagine svolte che in molteplici casi hanno portato alla individuazione dei responsabili. Lo stesso ufficio è punto di riferimento di tutte le forze dell’ordine che li si rivolgono per la specificità delle materie trattate e ogni giorno sono decine le persone che denunciano di essere vittime di reati attraverso internet, reati anche odiosi quali “sextortion” e “revenge porn”. Oggi però queste denunce rischiano di rimanere inascoltate se non si interviene tempestivamente e massicciamente sull’organico dell’ufficio. Esprimiamo per questo grandissima preoccupazione: occorre intervenire celermente per restituire alla Sezione di Forlì una sufficiente operatività. Ci sono colleghi che da tempo hanno chiesto il trasferimento verso la Sezione di Forli, perché non vengono accontentati? Dopo anni di battaglie condotte contro quello che era il progetto di chiusura totale e dopo che l’atto ordinativo unico ne aveva ristabilito non solo un organico sufficiente ma una piena legittimità all’esistenza, mai ci saremo aspettati di ritrovarci a denunciare gli stessi problemi. Il nostro appello è quindi rivolto, oltre che all’Amministrazione della Pubblica Sicurezza, alla politica locale e nazionale affinché si dia completamento a un progetto fondamentale per la sicurezza dei cittadini della provincia di Forlì-Cesena.

RESTO DEL CARLINO – FORLÌ