SERVIZIO NAZIONALE ANTICRIMINE INFORMATICO E CHIUSURA PRESIDI POLIZIA POSTALE

SERVIZIO NAZIONALE ANTICRIMINE INFORMATICO E CHIUSURA PRESIDI POLIZIA POSTALE

Il Prefetto Sgalla ha illustrato il nuovo Servizio Nazionale Anticrimine Informatico al quale si ispirerà la nuova organizzazione della Polizia Postale e delle Telecomunicazioni. Un percorso evolutivo di modernizzazione...
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Il Prefetto Sgalla ha illustrato il nuovo Servizio Nazionale Anticrimine Informatico al quale si ispirerà la nuova organizzazione della Polizia Postale e delle Telecomunicazioni.

Un percorso evolutivo di modernizzazione per il quale è previsto un investimento di circa 3.600.000 euro che prevede il rinnovo dei materiali, l’utilizzo di nuove tecnologie e formazione per il personale.

Riconosciuta l’importanza del servizio della Polizia Postale rispetto al contrasto dei reati informatici e la sempre maggiore richiesta da parte dei cittadini, incomprensibile rimane l’inesorabile volontà dell’Amministrazione di chiudere circa la metà degli attuali Uffici di Polizia Postale.

Rispetto al precedente progetto ci è stato comunicato che resteranno aperte anche le Sezioni di Foggia, Ferrara, Pistoia, Arezzo, Pisa, Bergamo, Alessandria e Treviso.

Per ora complessivamente saranno chiusi 46 Reparti di Polizia Postale.
Un piano che contrasta con i propositi di rilancio al contrasto dei crimini informatici.

Ancora oggi non risulta chiaro questo nuovo assetto in quanto incomprensibili e illogici appaiono i criteri che l’Amministrazione ritiene di aver utilizzato per individuare gli uffici che resisteranno a questo primo taglio ovvero la presenza delle Direzioni Distrettuali, la territorialità, esigenze specifiche, e l’indicazione del partner “Poste”.

Criteri per i quali continuiamo a non avere risposte chiare, logiche e sostenibili.

L’unica motivazione pare essere quella che in questo modo si procederà ad una chiusura degli uffici con un percorso graduale e di minore impatto sull’opinione pubblica.
Semplicemente per gettare acqua sul fuoco su una campagna elettorale già iniziata e che non accoglierebbe positivamente l’arretramento dal territorio dei presidi di polizia.
Infatti la reale motivazione continua ad essere sempre la medesima ovvero che il piano di chiusura non sia  ispirato ad alcun progetto di razionalizzazione ma semplicemente sia un taglio lineare dovuto alla carenza organica complessiva che ad oggi ammonta a 18.000 unità.
Solo per far fronte a questa grave situazione si provvede alla chiusura degli uffici abbandonando però in tal modo il territorio.

La soppressione degli uffici non avverrà prima del prossimo autunno ma pare essere solo l’inizio di un inesorabile percorso.

Infine, va segnalato che il personale vincitore del concorso da Sovrintendente non riassegnato ai servizi di polizia postale presto dovrebbe poter rientrare nei Reparti di provenienza.

 

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