«L’identificazione non comprime alcuna libertà personale, rientra tra i compiti, anzi tra i doveri, di chi ha il compito di garantire la sicurezza e l’ordine pubblico. Chi percepisce l’identificazione come qualcosa di pericoloso, ha qualcosa da nascondere oppure ha un pregiudizio verso le forze dell’ordine. I colleghi hanno fatto semplicemente il loro dovere». È quanto ha detto Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP, in un’intervista all’Adnkronos in relazione a quanto avvenuto ad alcuni manifestanti che ieri pomeriggio, a Milano, si erano riuniti per portare dei fiori in memoria di Alexei Navalny in corso Como e sono stati identificati dagli agenti della Digos.
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