Solidarietà ai colleghi presi a pugni e morsi mentre facevano il loro dovere. E indignazione per una legge che non tutela abbastanza chi rischia ogni giorno per farla rispettare. A maggior ragione in un Commissariato che dal 2001 ha perso il 35% di organico per effetto dei tagli. Al riguardo è intervenuto il Segretario provinciale del SAP di Treviso, Maurizio Casagrande: «Gli agenti operano con armi spuntate applicando quelle poche e blande misure di prevenzione e sicurezza che si sono salvate dalle modifiche legislative».
AGENTI AGGREDITI, CASAGRANDE (SAP TREVISO): LA LEGGE NON CI TUTELA
ANCORA ANARCHICI ANCORA AGGRESSIONI AI COLLEGHI. IL 41BIS DEVE CONTINUARE AD ESISTERE
In aumento le manifestazioni portate avanti da anarchici che sostengono la causa di Alfredo Cospito in sciopero della fame per protestare contro il regime del 41bis. Una delle ultime che ha aperto a nuove aggressioni si è svolta a Trastevere lo scorso sabato dove si sono avuti momenti di tensione con i manifestanti e un collega è stato ferito in modo importante. A seguito della stessa alle 2 di notte del 29 gennaio una molotov è stata lanciata contro il distretto di polizia Prenestino a Roma. L’operatore di guardia è intervenuto immediatamente dando l’allarme e le fiamme sono state spente in tempo. Il blitz secondo quanto emerso dai primi accertamenti potrebbe essere legato proprio alle proteste degli anarchici contro la misura del 41bis ad Alfredo Cospito.
«Innanzitutto esprimiamo grande solidarietà ai colleghi feriti durante la manifestazione di Trastevere lo scorso sabato e ai colleghi del Commissariato Prenestino per queste violenze ingiustificate subite da parte degli anarchici. Auspichiamo che venga mantenuta ferma la linea riguardo al 41bis perché è lo strumento che consente di interrompere il rapporto tra i condannati e le associazioni criminali di cui fanno parte» sostiene Stefano Paoloni.
STEFANO PAOLONI A IL GIORNALE.IT PARLA DI SICUREZZA
Dopo l’ennesima aggressione avvenuta nei confronti di due poliziotti alla stazione di Modena, Stefano Paoloni è stato raggiunto da IlGiornale.it per parlare delle nuove misure di Sicurezza che il Ministro Piantedosi intende introdurre.
Si legge nell’articolo: “Le aggressioni sono quasi quotidiane, ma solo alcune di queste fanno notizia. Su tutto il territorio nazionale avviene di media un’aggressione ogni 3 ore a un operatore delle forze dell’ordine. Per questo le nuove misure di sicurezza che il ministro Piantedosi intende introdurre vanno nella giusta direzione”. Lo stesso Paoloni ha messo in evidenza che nelle stazioni italiane esiste un problema di sicurezza più o meno marcato. Non sono solo le grandi stazioni come quelle di Roma e Milano a essere interessate dal fenomeno della violenza, come dimostra l’aggressione avvenuta a Modena. Le stazioni sono diventate quasi una zona franca per gli sbandati e gli irregolari sul territorio nazionale, che qui sanno di poter avere quasi campo libero per le loro azioni criminali e violente.
DASPO A VITA PER I DELINQUENTI DEL TIFO
La follia scatenata da sedicenti tifosi sulla A1 ha sviscerato un problema che sembrava aver trovato posto sotto il tappeto con la polvere. E’ necessario affrontare di petto e con più determinazione il problema delle tifoserie violente. Chi è già inquadrato come tale non dovrebbe più poter prendere parte agli eventi Sportivi e soprattutto gli dovrebbe essere notificato il Daspo a vita. Così le Parole di Stefano Paoloni vengono riprese da La Verità e La Gazzetta dello Sport. All’ AGI Stefano Paoloni dichiara: “Il Daspo si è rivelato uno strumento efficace. Chiaramente l’inosservanza dello stesso prevede delle sanzioni sia amministrative che penali e la recidiva porta ad un allungamento del periodo di allontanamento dagli eventi sportivi. Per i violenti chiediamo l’introduzione del Daspo a vita”.
AGI: (AGI) – Roma, 9 gen. – “Il Daspo si e’ rivelato essere una misura efficace e’ temuta da parte degli ultra’ dal tifo violento. Questo perche’ li obbliga a trovarsi in posti molto distanti rispetto a dove si svolge l’evento sportivo recando ai sedicenti tifosi un danno – ha detto all’AGI Stefano Paoloni, segretario generale del SAP – difatti il Daspo li costringe all’obbligo di firma in commissariato, magari dalla parte opposta della citta’ nella quale si svolge l’evento calcistico, cosi’ come se la squadra gioca in trasferta. Confermiamo quindi che il Daspo si e’ rivelato uno strumento efficace. Chiaramente l’inosservanza dello stesso prevede delle sanzioni sia amministrative che penali e la recidiva porta ad un allungamento del periodo di allontanamento dagli eventi sportivi. Per i violenti chiediamo l’introduzione del Daspo a vita”. (AGI)Tpa/Bas (Segue) 091715 GEN 23 NNNN= Scontri tifosi: sindacati polizia, Daspo a vita per violenti (3)= AGI0770 3 SPR 0 R01 / = Scontri tifosi: sindacati polizia, Daspo a vita per violenti (3)= (AGI) – Roma, 9 gen.
DIFENDERSI DA UNA PERSONA ARMATA: IL CORSO PER LE FORZE DI POLIZIA
Si è svolto nei giorni scorsi a Brescello un corso di addestramento per difesa da persona armata per le forze di polizia. L’iniziativa voluta dalla Segreteria provinciale del SAP di Reggio Emilia ha visto impegnato in prima persona anche un ufficiale istruttore della polizia americana, Michael Sodem, che ha messo a disposizione la sua esperienza, trasmettendo ai partecipanti alcune nozioni fondamentali messe in atto negli Usa quando si interviene su situazioni che coinvolgono individui armati.
SAP VIBO VALENTIA: CHIEDIAMO DI LAVORARE IN SICUREZZA E CON LE GIUSTE COPERTURE NORMATIVE
Abbiamo voluto aspettare qualche giorno prima di scrivere quelle che erano le nostre valutazioni in merito ai fatti che hanno visto l’aggressione ai danni dei nostri colleghi. Purtroppo era scritto che prima o poi tali tristi eventi si sarebbero verificati anche sul nostro territorio ai danni della Polizia di Stato, che a differenza dei fratelli Carabinieri, Finanzieri e Vigili Urbani, erano riusciti fino ad oggi a non rimanere coinvolti in questi spiacevoli e deprecabili aggressioni, nel recente passato abbiamo più volte segnalato le gravi carenze di organico e la consapevolezza che in certi tessuti sociali si fosse radicata una convinta sorta di impunibilità, anche a causa di norme che purtroppo non tutelano gli operatori della sicurezza. Da sempre chiediamo a tutte le forze politiche un serio impegno sul territorio, che non sia solo formale o di mero e puro appoggio o solidarietà, ma di progettazione e programmazione degli interventi e di un concreto piano di risanamento degli organici, chiediamo solo di lavorare in sicurezza e con le giuste coperture normative. A tutto il personale in servizio va il nostro sostegno e la nostra solidarietà per le condizioni di servizio a cui sono chiamati quotidianamente, noi continueremo la nostra opera di vigilanza nei confronti dell’amministrazione e di stimolo alla classe politica affinché sia portavoce di strumenti normativi capaci di realizzare un reale sostegno che metta in condizioni le forze di Polizia di realizzare un fattivo e sempre più incisivo controllo del territorio.
STAZIONE CENTRALE, GUGLIELMI (SAP BOLOGNA): NESSUNA NOVITÀ, SERVONO I TORNELLI
«Predisporre dei controlli ora e farlo apparire come una misura straordinaria è un’offesa alle donne e uomini della Polizia di Stato». Parole durissime quelle del Segretario provinciale del SAP, Tonino Guglielmi, in merito alle misure decise dal comitato provinciale per la sicurezza nelle stazioni. «In questi ultimi mesi c’è stato un aumento di casi di aggressioni sulle linee ferroviarie bolognesi tanto da indurci a richiedere, con urgenza, provvedimenti straordinari per arginare questa escalation di violenza».
MELONI (SAP FORLI-CESENA): ORGANICI ASSOLUTAMENTE INADEGUATI DOPO LA RIORGANIZZAZIONE
La riorganizzazione degli uffici periferici della Polizia di Stato assegna alla Questura di Forlì, al Commissariato di Cesena ed alla Sezione di Polizia Stradale di Forlì organici assolutamente inadeguati alle esigenze e specificità del nostro territorio. Più in generale le scellerate politiche del recente passato, una fra tutte la legge “Madia”, oggi stanno producendo i loro effetti nefasti in termini di grave carenza degli organici”. A lanciare l’allarme è il Segretario provinciale del Sap, Roberto Meloni: «Le battaglie condotte dal Sap in questi lunghi anni di tagli, a partire da quella contro la tristemente famosa “spending review”, ci hanno visto purtroppo sempre tristemente da soli. Ricordiamo infatti il lungo sciopero della fame a cui si è sottoposto nel 2016 l’allora segretario generale nazionale Gianni Tonelli per protestare contro la debilitazione dell’apparato della sicurezza. Quasi 60 giorni di sciopero della fame presidiando Montecitorio all’interno del gazebo del Sap».
AGGRESSIONI AI SANITARI, TAMARO (SAP TRIESTE): SERVONO PRESIDI FISSI DI POLIZIA NEGLI OSPEDALI
A seguito delle frequenti aggressioni subite dagli operatori sanitari, tra cui quella recente contro un’infermiera del pronto soccorso di Cattinara, il Segretario provinciale del SAP di Trieste, Lorenzo Tamaro, è intervenuto per rivendicare più sicurezza per i lavoratori della sanità e gli agenti di polizia, entrambe professioni “colpite da gravi carenze di organico”: «Una volta c’era un presidio fisso di polizia anche al Maggiore, ora solo a Cattinara ed è ridotto all’osso. Solo due gli operatori, con due turni, e nessuno durante le ore serali e notturne. Questi presidi sono importanti perché permettono di risolvere le situazioni riducendo le chiamate e gli interventi. Da sempre chiediamo di essere tutelati dai criminali ma se non abbiamo gli strumenti per garantire la nostra sicurezza immaginate cosa possiamo fare per gli altri. Come Sap abbiamo sempre chiesto, anche durante la pandemia, equipaggiamenti adeguati come taser e bodycam. Non manchiamo mai di denunciare anche le carenze di organico: se non ci saranno massicci arruolamenti, in Italia nel 2030 avremo 40mila agenti in meno. Sono i risultati di anni di politiche sbagliate per la sicurezza e la sanità».