IL SAP DALLA PARTE DEI CITTADINI: A MILANO L'ALLARME SICUREZZA È REALE

IL SAP DALLA PARTE DEI CITTADINI: A MILANO L’ALLARME SICUREZZA È REALE

Giampiero Timpano, Segretario Nazionale del SAP per AdnKronos Milano: Milano, 18 lug. (Adnkronos) (Alb/Adnkronos) “Come facciamo a dire che la percezione di insicurezza sia qualcosa di abnorme o di...
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Giampiero Timpano, Segretario Nazionale del SAP per AdnKronos Milano:

Milano, 18 lug. (Adnkronos)

(Alb/Adnkronos)

“Come facciamo a dire che la percezione di insicurezza sia qualcosa di abnorme o di poco concreto? Da sindacalisti e da cittadini noi non possiamo che confermarla”. Così Gianpiero Timpano, segretario nazionale del sindacato autonomo di Polizia (Sap) commenta all’Adnkronos la situazione sicurezza a Milano, dopo l’allarme lanciato da Chiara Ferragni e le discussioni che ne sono scaturite.

L’allarme sicurezza è “giustificato” secondo Timpano, che dice di “non ritrovarsi nella disamina che ha fatto il prefetto Saccone”, che in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ ha sottolineato come rapine e furti in appartamento siano ai minimi storici. “La questione sicurezza non sono solo i numeri che abbiamo e che comunque io continuo a vedere in crescita”, osserva il segretario, spiegando come si tratti anche del tipo di reati e delle modalità con cui si subiscono.

I furti in appartamento, ad esempio, “non sono più reati solo estivi e ormai avvengono a tutti gli orari, anche quando ci sono persone in casa”, dice Timpano, sottolineando “il danno psicologico causato dalla violazione della sacralità del domicilio”, spesso maggiore del “danno economico”. Stesso vale per scippi e rapine in strada: “All’ufficio denunce – racconta – vediamo persone che arrivano piangendo, non perché gli hanno sottratto un orologio, ma magari per si trattava di un ricordo di famiglia o per la violenza con cui è stato strappato dal braccio. Sono queste connotazioni che non emergono dai dati statistici, ma che noi vediamo nelle espressioni delle persone che vengono a sporgere denuncia”.

Inoltre “al contrario del passato – e questo forse i numeri non lo dicono -non c’è distinzione su dove avvengono gli episodi di cronaca: quello che sconcerta è che adesso avvengono non solo in periferia, ma anche in pieno giorno e in centro a Milano”, dice il segretario, citando ad esempio la Loggia dei Mercanti, diventata “quasi un territorio franco, dominato da bande di ragazzini”. Sebbene “il fenomeno delle baby gang sia sempre esistito, oggi hanno alzato l’asticella, con episodi di violenza, lesioni e anche rapina”. Giovani, anche minorenni, che – a detta del segretario nazionale del Sap – “anni fa al passaggio di un equipaggio di polizia o carabinieri mai si sarebbero sognati di dileggiarlo, cosa che invece oggi fanno”.

Ed è questo un nodo centrale, perché secondo Timpano il problema della percezione di insicurezza “nasce anche dall’effetto di deterrenza che le forze dell’ordine una volta vantavano e che oggi non hanno più”. La soluzione per il sindacato autonomo di polizia è avere “più persone che si occupino esclusivamente di controllo del territorio, ma anche strumenti più efficaci, come il taser, che dopo tanti e tanti anni è approdato nell’equipaggiamento delle forze dell’ordine, ma in maniera non ancora capillare” e “sanzioni più incisive inflitte dall’autorità giudiziaria”.

Resta il fatto che “non c’è una ricetta semplice per aumentare la sicurezza”. La raccomandazione di Timpano “ai nostri decisori politici, indipendentemente dalla parrocchia che frequentano” è, “al di là delle statistiche”, di “cercare di trovare un canale di comunicazione più diretto con il cittadino”, per non correre il rischio di sottovalutare la percezione di insicurezza. Errore quest’ultimo che, secondo il segretario del Sap, “ha sempre fatto Sala, che dal momento in cui è diventato sindaco di Milano, non ha avuto quella sensibilità che ci saremmo aspettati”.

Le dichiarazioni di Giampiero Timpano sono state riprese da il.Giornale.it

Il fattore umano non rientra nelle statistiche che Beppe Sala sbandiera a ogni piè sospinto, ma viene vissuto dagli uomini delle forze dell’ordine che quotidianamente ricevono le denunce delle vittime. “All’ufficio denunce vediamo persone che arrivano piangendo, non perché gli hanno sottratto un orologio, ma magari per si trattava di un ricordo di famiglia o per la violenza con cui è stato strappato dal braccio. Sono queste connotazioni che non emergono dai dati statistici, ma che noi vediamo nelle espressioni delle persone che vengono a sporgere denuncia“, dice ancora Timpano.

 

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