Che a Bologna vi sia un’impennata nella presenza di turisti e quindi un maggior numero di voli ormai è assodato: «Le ripercussioni sulla rete infrastrutturale sono state notevoli e, come facilmente prevedibile, l’aeroporto G. Marconi non ha costituito una eccezione. I voli si sono moltiplicati e, con essi, l’afflusso di persone che si rivolgono alla struttura andando a incidere sulle attività connesse a ogni aspetto collegato che, principalmente, riguarda la sicurezza dei cittadini» a denunciarlo è il Segretario provinciale del SAP di Bologna Tonino Guglielmi. «Ma il personale della Polizia di Stato chiamato a garantire la sicurezza e i controlli, sia in arrivo che in partenza e anche all’interno dello scalo stesso, paradossalmente rimane nel medesimo numero o, addirittura, diminuisce in alcune articolazioni. In questo modo non si può pensare di andare avanti chiedendo continui sacrifici alle operatrici e operatori della Polizia di Stato che sono costretti a tour de force nei servizi per coprire le effettive necessità che gli attuali numeri di utenti richiedono. In parallelo con questi cambiamenti, riteniamo, si sarebbe dovuto procedere con investimenti importanti che consentissero di rispondere con efficienza ai numeri in rialzo e, con questi, sarebbero dovuti arrivare nuovi operatori di Polizia per permettere di garantire la necessaria sicurezza che si deve a uno scalo aereo consentendo di organizzare il lavoro in modo adeguato sui vari turni sia del personale in frontiera che di quello addetto alla sicurezza interna. Nulla di tutto questo è, purtroppo, avvenuto e il risultato, com’è balzato agli onori della cronaca solo qualche giorno fa, è stata una emergenza che ha visto utenti in fila in una lunga coda che dai varchi dei controlli di sicurezza si prolungava fino all’esterno e al parcheggio delle auto».
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