SICUREZZA E DIFESA: GOVERNO ANNUNCIA CONVOCAZIONE SINDACATI E CONSIGLIO DEI MINISTRI MONOTEMATICO SU MISURE DEDICATE

 

Presto il SAP sarà convocato a Palazzo Chigi e per i primi di novembre è previsto un Consiglio dei Ministri monotematico, dedicato alle misure di carattere economico, ordinamentale e di tutela degli appartenenti al comparto sicurezza e difesa.

Come ha spiegato Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP: «Ieri con tutti i sindacati del comparto sicurezza e soccorso pubblico abbiamo lanciato un comunicato stampa per sollecitare il Governo a convocare, come previsto per legge, i sindacati prima della predisposizione della Legge di bilancio e di prevedere adeguate risorse per il rinnovo del contratto di lavoro. Il ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha convocato CGIL, CISL e UIL, ma non è possibile che i sindacati di polizia vengano rappresentati dai confederali, per questo si è reso necessario stimolare la medesima convocazione».

«In tutta risposta – ha precisato Paoloni – Palazzo Chigi ha confermato ufficialmente che a breve i sindacati del comparto sicurezza e soccorso pubblico saranno convocati, dopodiché si svolgerà un Consiglio dei ministri monotematico, dedicato a misure di carattere economico ordinamentale di tutela agli appartenenti al comparto sicurezza e difesa. Si tratta di un importante segnale di attenzione da parte dell’Esecutivo riguardo ai temi della sicurezza e a tutti gli uomini del comparto».

 

IL COMUNICATO

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TAMARO (SAP TRIESTE) RICORDA I COLLEGHI ROTTA E DEMENEGO: CAMBIARE GIUSTIZIA E SICUREZZA

Il Segretario provinciale del SAP di Trieste, Lorenzo Tamaro, ha voluto ricordare i colleghi uccisi il 4 ottobre 2019 nella Questura di Trieste, rimarcando alcuni aspetti negativi che ogni poliziotto deve affrontare quotidianamente durante lo svolgimento del proprio lavoro. Queste le parole del Segretario: «Sono passati quattro anni da quel tragico pomeriggio di ottobre che ha lasciato a terra Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, due giovani servitori dei cittadini uccisi per mano di un assassino. Con quella lucida azione perpetrata all’interno della Questura, la “casa dei poliziotti”, il criminale ha messo in risalto non solo la fragilità della “giustizia”, ma anche quella della “sicurezza”. È da tempo che il SAP denuncia anche l’inadeguatezza di alcune strutture di Polizia a causa della loro tipologia, concepite spesso per altri scopi e in altri tempi e magari difficilmente dotabili di sistemi e strumenti di sicurezza. Stesso discorso vale per le dotazioni di Polizia. Questa vicenda ha aperto una gravissima ferita difficile da sanare, non solo per i familiari, ma anche per i poliziotti, per la gente comune e la città intera. La “giustizia” in questa vicenda esce indebolita, perché con le sentenze di primo e secondo grado, passa quel messaggio che in Italia il garantismo ed il buonismo nei confronti dei criminali ha il sopravvento rispetto alla brava gente, dove chi delinque trova sempre una via d’uscita. C’è qualcosa che non va in questo sistema ed è dovere di tutti concorrere a cambiarlo affinché non si ripetano più situazioni di questo genere».

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SINDACATI DI POLIZIA CON IL MINISTRO PIANTEDOSI: LA SICUREZZA È UN INVESTIMENTO, NON UN COSTO

SICUREZZA: SIULP-SAP-SIAP-FSP, ‘BENE PIANTEDOSI, SERVONO INVESTIMENTI’ =

ADN1297 7 CRO 0 ADN CRO NAZ Roma, 5 set. (Adnkronos) – “Condividiamo, e pertanto appoggiamo e sosteniamo, la posizione del ministro Matteo Piantedosi espressa nel corso del suo intervento al Forum Ambrosetti quando ha riaffermato cio’ che i poliziotti, e la stessa Commissione europea, dicono da tempo e cioe’ che la sicurezza non e’ un costo del sistema immunitario ma ‘la precondizione imprescindibile’ per un sereno e prospero sviluppo, economico e sociale, dei territori del nostro paese e dell’intera Europa. In quanto tale, come sottolineato dal ministro Piantedosi, essa non puo’ e non deve far parte della contrazione della spesa”. È quanto affermano, in una nota, i segretari generali dei quattro maggiori sindacati rappresentativi su base nazionale, Siulp, Sap, Siap e Fsp.
“Il ministro Piantedosi, che ben conosce la ‘macchina della sicurezza’ per i suoi precedenti incarichi di vice capo della Polizia con funzioni di coordinamento delle forze di polizia e di prefetto in sede, per ultimo quello di Roma – sottolineano i leader dei sindacati – bene ha fatto a rammentare il valore che la sicurezza riveste per il nostro Paese e per l’intera comunita’ europea, in termini di precondizione per lo sviluppo sociale ed economico, per l’attrattivita’ dei capitali esteri in forma di investimenti nei nostri territori, ma anche come diritto irrinunciabile di ogni cittadino e dell’intera collettivita’ di essere e sentirsi sicuri”.
“Giacche’ la sicurezza e’ un diritto inalienabile di ogni individuo in ogni democrazia e i diritti non si tagliano, si difendono – proseguono – Anche per questo, oltre che per le rivendicazioni inerenti i diritti delle donne e uomini che la sicurezza la garantiscono ogni giorno, continuano i sindacati, abbiamo inviato una nota alla premier Meloni e ai ministri interessati affinche’ anche i sindacati di polizia siano convocati a palazzo Chigi per poter esporre concretamente quali sono le criticita’ che oggi viviamo e i seri e imminenti rischi che l’intero sistema possa collassare se non si effettuano i necessari interventi di investimento. La cosa paradossale – continuano i leader sindacali – e’ che mentre i governi precedenti avevano compresero bene il valore della sicurezza nella vita del Paese sino al punto da inserirla, insieme alla giustizia, quale fattore di moltiplicatore dello sviluppo e del benessere economico e sociale, queste situazioni si stanno verificando con un governo di centrodestra nonostante le tante promesse fatte in campagna elettorale al popolo in uniforme e ai cittadini e, soprattutto, per il valore che da sempre i partiti destra hanno dichiarato di attribuire alla sicurezza e a chi la garantisce”.
“I sindacati di polizia, che restano fermamente convinti della centralita’ della sicurezza nella vita della nostra democrazia, ribadiscono che sono, senza se e senza ma, sulle posizioni espresse dal ministro Piantedosi e che si aspettano che tutto l’esecutivo le faccia proprie per il benessere e la sicurezza dell’intera nostra comunita’ – concludono – Chi dovesse avere posizioni diverse o contrastanti, che noi pur rispettando non condividiamo, se ne dovra’ assumere, pero’, tutte le responsabilita’ di fronte al popolo in uniforme e a tutti i cittadini italiani”.

 


Il SEGRETARIO DI TRIESTE LORENZO TAMARO RICEVUTO DALL’ASSESSORE COMUNALE DE GAVARDO

Il Segretario Provinciale del SAP di Trieste Lorenzo Tamaro è stato ricevuto dall’Assessore Comunale con delega alle politiche della sicurezza cittadina Caterina De Gavardo. Durante l’incontro sono stati affrontati molti argomenti riguardanti la sicurezza del capoluogo giuliano e le condizioni di lavoro degli operatori di Polizia chiamati a svolgere le loro funzioni su questo territorio. Il Segretario ha voluto rimarcare la carenza logistica nella gestione di dell’emergenza della Rotta Balcanica, in particolare nella struttura della Sottosezione Polizia di Frontiera Fernetti dove si svolgono le pratiche di identificazione dei migrante e auspica che si dia presto inizio ai lavori per i nuovi uffici. Inoltre Tamaro ha voluto porre l’attenzione sulla Scuola Allievi Agenti di Trieste, che oltre ad essere un patrimonio storico, è sicuramente una risorsa anche per la città. Infine da parte del SAP è stata data all’Assessore la massima disponibilità a collaborare e organizzare anche con le Amministrazioni locali eventuali iniziative per migliorare la qualità della sicurezza della città e le condizioni lavorative degli operatori di Polizia.

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TAMARO (SAP TRIESTE): ” LA SICUREZZA È NON UN COSTO, SERVE UN INVESTIMENTO DI CIVILTÀ

A dichiararlo è il segretario provinciale del Sindacato autonomo di polizia, Lorenzo Tamaro. Su criminalità crescente e immigrazione proveniente dalla rotta balcanica, il Sap chiede un “rafforzamento delle misure di sicurezza”. Sul territorio nazionale mancano 10 mila poliziotti. “Anche a Trieste la carenza si fa sentire”

TRIESTE – “Violenza in via Bonomo, guerriglia notturna in piazza Perugino, pestaggi, spaccio di sostanze stupefacenti, aggressioni in Piazza Goldoni: questi sono solo alcuni esempi dei fatti di cronaca che accadono in alcune zone centrali della città di Trieste e per i quali crediamo ci sia bisogno di rafforzare, con una presenza fissa, le misure di sicurezza”. Il capoluogo giuliano non è più “un’oasi felice” sul piano della criminalità, ma secondo Lorenzo Tamaro del Sindacato autonomo di polizia, il tema affonda le radici anche in alcuni cortocircuiti del sistema.
Certezza della pena
“Da una parte – così il segretario provinciale – c’è il senso di impunità che regna sovrano, dall’altra c’è il problema della carenza di organico, a causa dei tagli effettuati dall’ex ministro Madia con la cosiddetta ‘spending review’”. In tutto questo, rimarca Tamaro, c’è la necessità crescente, anche tra la popolazione, che vi sia “certezza della pena e sanzioni effettive ed immediate”. Il Viminale ha redatto da tempo “un piano di assunzioni straordinarie”, anche se “tra la selezione e la formazione dei neo agenti è indispensabile del tempo”.
La carenza in tutto il corpo di polizia
Sul fronte nazionale la polizia di Stato necessità di almeno 10 mila unità. “La carenza si fa sentire in maniera forte anche a Trieste – ricorda il segretario del Sap -, con la città che si trova ad affrontare anche l’immigrazione clandestina proveniente dalla rotta balcanica, senza ricevere un minimo rafforzamento. Senza organici adeguati è difficile un lavoro di prevenzione di carattere generale. La sicurezza – conclude Tamaro – non è un servizio che si improvvisa, bensì va programmato e mantenuto nel tempo: non può essere considerato un costo, ma deve essere un investimento di civiltà”.

 

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MASCITTI (SAP PESCARA): “ECCO LE RAGIONI DELL’USO DEL TASER”


SICUREZZA PAOLONI “SENSO DI IMPUNITA’ E CARENZA DI ORGANICO SERVONO 10MILA AGENTI”

ADN0418 7 CRO 0 ADN CRO NAZ ‘C’e’ un piano assunzioni ma serve tempo’ Roma 22 ago. – Adnkronos – Da una parte il senso di impunita’ regna sovrano, c’e’ la necessita’ della certezza della pena e che le sanzioni siano effettive e immediate, dall’altra c’e’ il grosso problema della carenza di organico conseguente ai tagli effettuati dall’ex ministro Madia con la spending review e che purtroppo richiede del tempo oggi per essere recuperata . Cosi’ all’Adnkronos Stefano Paoloni segretario generale del Sap in merito all’emergenza sicurezza che stanno vivendo recentemente le citta’ italiane. C’e’ un piano di assunzioni straordinarie ma chiaramente tra la selezione e la formazione e’ indispensabile del tempo – continua Paoloni – e oggi alla sola Polizia di Stato mancano 10mila unita’ e la proporzione e’ molto simile su tutte le altre forze dell’ordine. La coperta e’ corta. In base a quelle che sono le emergenze periodiche si cerca di intervenire come e’ stato nell’emergenza per le aggressioni nei pronto soccorso, come e’ stato nell’emergenza nel ritardo del rilascio dei passaporti, nella gestione degli immigrati clandestini e per le stazioni ferroviarie. Si sposta l’azione di prevenzione e la forza in base a quelle che sono le emergenze ma senza organici adeguati – conclude – e’ difficile un lavoro di prevenzione di carattere generale . Giz Adnkronos ISSN 2465 – 1222 22-AGO-23 13 18 NNNN


CARENZA PERSONALE, OBIT (SAP GORIZIA): LA COPERTA È CORTA

Organici quasi dimezzati e Commissariato di Monfalcone ancora senza Dirigente.  Il tema è stato segnalato, dalle colonne del “Piccolo di Gorizia”, dal Segretario Provinciale SAP Angelo Obit che parla di abbandono, ovvero di una situazione di sofferenza relativamente al presidio di via Foscolo, “orfano” del Vicequestore Stefano Simonelli, fresco della promozione a Primo Dirigente e dallo scorso 8 maggio trasferito a Pordenone nella Divisione della Polizia amministrativa, sociale e dell’immigrazione della Questura. Il ruolo è a tutt’oggi ricoperto da un incarico a scavalco. Ma non solo, per Angelo Obit si tratta di una situazione di particolare complessità quella che si sta vivendo nella Provincia di Gorizia da diverso tempo, infatti a riguardo dichiara: “La coperta è corta, la Stradale che non dovrebbe mai essere in autostrada è sempre là. Alla Polfer cercano di resistere come possono e se alla Polaria c’è abbastanza personale per fare tutto, alla Polmare invece sono in pochi, sicché si deve attingere dall’altro settore“.

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RIPRISTINO SQUADRE NAUTICHE: ABBIAMO SCRITTO AL MINISTRO

Come è noto, con il Decreto legislativo 19 agosto 2016 n. 177, recante disposizioni in materia di razionalizzazione delle funzioni di Polizia e assorbimento del Corpo Forestale dello Stato, sono state soppresse le Squadre Nautiche della Polizia di Stato.  Il periodo estivo ci permette di riflettere sull’assenza, da parte nostra, di strumenti idonei alla vigilanza e al soccorso in acqua, soprattutto quando si tratta di attività di controllo da svolgere in acque aperte.

Durante i mesi caldi, l’aumento del flusso dei turisti in tutta Italia e dei migranti nei porti meridionali, ci mette di fronte a delle difficoltà operative che potrebbero essere ridotte se non risolte dalla riapertura delle Squadre Nautiche.  La perdita del controllo del territorio nelle zone rivierasche è una lacuna evidente in termini, innanzitutto, di sicurezza che non può più pertanto essere garantita.  A ciò si aggiunga la graduale perdita di figure professionali competenti nel settore che non giova sicuramente, in termini di efficacia ed efficienza per la nostra Amministrazione, con il risultato di sprecare personale già qualificato a spese dello Stato. 

Per tutte queste ragioni, in data odierna, abbiamo inviato una nota al Ministro dell’Interno Prefetto Matteo Piantedosi con la quale abbiamo posto l’attenzione sulla necessità di valutare il ripristino delle Squadre Nautiche della Polizia di Stato e tutto l’iter necessario per la conseguente riapertura delle stesse.

LA NOSTRA NOTA