PIROLA (SAP MILANO) ALL’ANSA: CHI È IN STRADA DEVE SENTIRSI TUTELATO

Dopo le polemiche scaturite negli ultimi giorni nei confronti dei colleghi dei Reparti Mobili, è intervenuto il Segretario Provinciale del SAP Milano, Massimiliano Pirola che ha ben descritto la situazione di malessere dei colleghi: «La situazione nei reparti mobili è molto tesa perché le polemiche degli ultimi giorni hanno contribuito ad accelerare un malessere che c’è tra chi indossa la divisa. Il futuro che ci aspetta quale sarà? Quali saranno le decisioni che verranno prese dai funzionari in piazza durante le manifestazioni? Basta un attimo, un’indecisione, e il collega rischia la vita. Va salvaguardato chi ogni giorno rischia la vita. Non possiamo farci picchiare in mezzo alla strada. I fatti di Pisa? Se è successo un incidente verrà fatta chiarezza ma da lì a riversare questo odio verso le divise no. Dobbiamo abbassare i toni e auspicare che un domani chi è fuori si senta tutelato dallo Stato, questo questi ragazzi se lo meritano».

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SOLIDARIETÀ DEL SAP A DIRIGENTE DIGOS BOLOGNA COLPITO DA VERNICE DURANTE MANIFESTAZIONE

Solidarietà del Sindacato Autonomo di Polizia al Dirigente della Digos Antonio Marotta, che ieri, durante una manifestazione a Bologna, è stato colpito da un uovo di vernice rossa. «Esprimiamo solidarietà al dirigente Digos imbrattato da vernice mentre dirigeva il servizio di ordine pubblico alla manifestazione di ieri a Bologna. Servizio svolto dal Dirigente con altissima professionalità, svolgendo anche una grande opera di mediazione per cercare di contenere qualsiasi forma di violenza da parte dei manifestanti», ha dichiarato il Segretario Generale del SAP, Stefano Paoloni, ricordando che «tra l’altro, tutto questo avviene in un momento particolarmente difficile per la gestione dell’ordine pubblico».

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PAOLONI: CONSIGLIERA NOFERI (M5S) SI VERGOGNI E NON ISTIGHI ALLA VIOLENZA

«La consigliera della regione Toscana Noferi (Movimento 5 Stelle) si vergogni e si ricordi che sputare su una divisa significa sputare su chi in quel momento rappresenta un’Istituzione dello Stato. Sotto quella divisa c’è un uomo o una donna con la sua dignità». Ad affermarlo è il Segretario Generale del SAP, Stefano Paoloni, a seguito delle parole di Silvia Noferi.
Ieri, in aula durante il Consiglio regionale della Toscana, la rappresentante del M5S, in riferimento ai poliziotti intervenuti durante le manifestazioni della scorsa settimana, ha detto: «Avranno preso pure degli sputi, ma forse se li sono anche meritati».
«Chi ha un ruolo e una funzione politica – ha aggiunto Paoloni – non può legittimare determinati atteggiamenti, atteso che gli sputi, gli spintoni, i pugni e il tentativo di forzare il cordone di polizia sono avvenuti prima della carica. Rileviamo una assoluta mancanza di senso istituzionale e istigazione alla violenza».

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COCO A ‘RADIO ANCH’IO’: MANIFESTARE È UN DIRITTO SACROSANTO, MA BISOGNA RISPETTARE REGOLE E PRESCRIZIONI NEL NOME DELLA SICUREZZA

«I servizi di ordine pubblico sono servizi particolarmente delicati e complessi. È sacrosanto il diritto sancito dalla Costituzione di manifestare ma è anche vero che l’autorità provinciale di pubblica sicurezza ha la facoltà di organizzare i servizi e dare delle prescrizioni a garanzia della sicurezza pubblica». Lo ha detto Giuseppe Coco, Segretario Generale aggiunto del SAP, ai microfoni di ‘Radio anch’io’, su Rai Radio 1, in merito alla manifestazione di venerdì scorso a Pisa. «In quel caso era stato prescritto e previsto uno sbarramento che impedisse ai manifestanti di arrivare in una zona dichiarata off-limits per ragioni di ordine pubblico», ha ricordato, precisando che «l’esperienza ci insegna che vengono utilizzati studenti e giovani come testa d’ariete per sfondare il cordone» e consentire le infiltrazioni «di antagonisti e facinorosi. Quello che è difficile valutare a priori, prima della manifestazione, è quello che accadrà dopo».

Nel momento in cui il corteo è entrato a contatto con il cordone ed è subentrato il rischio che gli agenti rimanessero schiacciati contro il mezzo messo a sbarramento della via «ritengo sia stata necessaria una carica di alleggerimento. Da padre di famiglia e genitore di adolescenti credo che nessuno di noi torni a casa soddisfatto nell’avere utilizzato uno sfollagente nei confronti di ragazzini. Il problema è che ci sono delle regole e dobbiamo stabilire se le regole date dall’autorità di pubblica sicurezza debbano essere rispettate oppure no. Il rischio – ha concluso Coco – è che spesso queste manifestazioni poi degenerano e noi dobbiamo evitarlo nell’interesse collettivo».

RADIO ANCH’IO


PAOLONI A TAG24: NOSTRO DOVERE È FAR SÌ CHE TUTTI POSSANO MANIFESTARE LIBERAMENTE E PACIFICAMENTE

«Il nostro dovere è far sì che tutti possano manifestare liberamente, purché pacificamente e senza armi». Il Segretario Generale del SAP, Stefano Paoloni, ha risposto così all’intervista di TAG24 in merito a quanto avvenuto a Pisa durante le manifestazioni di venerdì scorso. «Il rispetto delle regole – ha aggiunto Paoloni al quotidiano online dell’Ateneo Niccolò Cusano di Roma – è fondamentale, ma purtroppo in questi ultimi episodi non è avvenuto. I manifestanti hanno cercato di recarsi in zone che avrebbero ulteriormente messo a rischio l’ordine pubblico: per questo purtroppo si è reso necessario l’uso della forza. C’erano sicuramente dei ragazzi ma anche persone con un’età più elevata. Quando il gruppo agisce in simultanea, il singolo partecipante si percepisce di meno: rimane la massa da gestire. Nel contesto di Pisa, i colleghi erano rimasti schiacciati tra il mezzo e i manifestanti che hanno iniziato a spingere e a far partire anche qualche pugno. Per questo purtroppo si è dovuti ricorrere anche alla carica di alleggerimento».

TAG24.IT

 


INDENNITÀ PER SOCCORRITORI ALPINI DELLA POLIZIA DI STATO: RICHIESTA INTERVENTO

A seguito di numerose segnalazioni giunte a questa Segreteria Generale, in merito all’indennità per Soccorritori Alpini ex art. 21 del d.P.R. n. 57/2022, abbiamo scritto una nota al Dipartimento della P.S.

Com’è noto l’art. 21 del decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 2022, n. 57, ha riconosciuto al personale impiegato in operazioni di soccorso alpino, in dipendenza del Centro Addestramento Alpino della Polizia di Stato e in possesso delle qualifiche operativo professionali di alpinista, sci alpinista ed esperto manovratore di corde, nonché ai conduttori cinofili della squadra unità cinofile a carattere speciale, un’indennità giornaliera di euro 6,00 in occasione dello “svolgimento delle attività operative o di mantenimento dell’efficienza operativa esterne, di durata non inferiore a tre ore”. Tale indennità viene corrisposta anche al personale abilitato al servizio di sicurezza e soccorso in montagna impiegato “in operazioni di soccorso alpino di durata non inferiore a tre ore”.

Tuttavia, gli uffici competenti stanno liquidando la predetta indennità soltanto nell’ipotesi in cui il termine di durata “non inferiore a tre ore” sia soddisfatto da ciascun intervento singolarmente considerato, accogliendo di fatto una soluzione interpretativa in malam partem, con evidenti conseguenze negative per i colleghi.

Non si comprendono, purtroppo, le ragioni di tale modus operandi, atteso che dal dato letterale della norma, così come precisata dalla circolare esplicativa del Capo della Polizia-Direttore Generale della Pubblica Sicurezza del 22 luglio 2022, non emergono elementi ostativi all’attribuzione dell’indennità de qua anche al caso in cui il requisito temporale sia soddisfatto da più operazioni di soccorso cumulativamente considerate.

Siffatta interpretazione, a ben vedere, risulta più coerente con il dato testuale dell’art. 21, che richiama in entrambi i commi il plurale dei sostantivi “attività” e “operazione”.

Per le ragioni di cui sopra abbiamo rappresentato al Dipartimento l’opportunità di valutare un intervento volto a precisare che la corresponsione dell’indennità per soccorritori alpini sia dovuta anche qualora nel medesimo servizio siano svolte molteplici operazioni di soccorso che, valutate complessivamente, superino la soglia delle tre ore.

LA NOSTRA NOTA


INFERNO IN VIA CAGNI. GLI IMMIGRATI ATTACCANO I POLIZIOTTI

Sembra che via Cagni non trovi pace, ancora una volta protagonista di scontri e violenti tafferugli operati da immigrati in attesa di ottenere i documenti per l’asilo politico. Nella giornata di ieri degli egiziani hanno saltato la fila per le pratiche di asilo politico ed è stato subito caos.
Da una parte circa settecento stranieri, che dopo una notte di freddo hanno dato di matto, trasformandosi in una folla inferocita e dall’altra solo 20 agenti di polizia che per evitare il peggio per loro e le persone presenti hanno lanciato lacrimogeni per disperdere la folla. I più preoccupati sono i poliziotti. Massimiliano Pirola, Segretario Provinciale di Milano è così intervenuto: «Anche oggi siamo costernati dopo aver assistito all’ennesima scena di “disordine pubblico” in via U. Cagni. Venti uomini in divisa hanno dovuto contenere una folla in tumulto esasperata dalle temperature rigide della notte e dall’attesa estenuante. Resse, calci, pugni, lacrimogeni sono la dimostrazione che la politica di flussi migratori è troppo schiacciante rispetto alle nostre possibilità. Anche se è vero che alla fine della fiera gli unici che concretamente se ne fanno carico sono le donne e gli uomini della Polizia di Stato». Scrive Libero Milano “Sembra difatti che lo sfogo del leader sindacale fotografa la realtà vera della situazione. E non quella immaginata nelle stanze di chi vive in un mondo parallelo. E questo fa paura”.

 

LIBERO MILANO

MILANOTODAY.IT

SECOLODITALIA.IT

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DASPO A VITA UNICA SOLUZIONE

Non sono bastati i provvedimenti messi in campo dal Governo, dopo la guerriglia operata dai sedicenti supporters della Roma e del Napoli sulla A1, per distogliere altre tifoserie dai loro intenti violenti. Difatti nella giornata di ieri nei pressi dello stadio “Marcello Torre” di Pagani, poco prima dell’incontro tra la Paganese e la Casertana, le tifoserie hanno sfiorato lo scontro. La partita che era stata definita ad alta criticità ha fatto rischiare la tragedia. Un dei bus che trasportava i tifosi rossoblù è andato a fuoco colpito da una molotov. Si è parlato di possibile assalto, ma le dinamiche restano da chiarire.

Queste le dichiarazioni di Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP:

«Dopo i recenti scontri accaduti sulla A1, per scongiurare una escalation di violenza, avevamo auspicato interventi immediati anche con l’introduzione del DASPO a vita per i violenti. Le norme più stringenti servono soprattutto per disincentivare emulazioni.

Non si aspetti una nuova tragedia per prendere posizione. Le attuali norme evidentemente non sono sufficienti per disincentivare questi delinquenti».

 


DIR0806 3 CRO 0 RR1 N POL DIR TXT DIRE Roma 22 gen. – Nella giornata di oggi nei pressi dello stadio Marcello Torre di Pagani poco prima della partita tra Paganese e Casertana le tifoserie hanno sfiorato lo scontro. La partita era stata definita a rischio criticita’. La follia di questi facinorosi e non certamente tifosi ha fatto rischiare la tragedia perche’ uno dei bus che trasportava i tifosi rossoblu’ e’ andato a fuoco colpito da una molotov. Si parla di possibile assalto ma le dinamiche restano da chiarire . E’ quanto riferisce il Sap in una nota. Dopo i recenti scontri accaduti sulla A1- dichiara Stefano Paoloni Segretario Generale del Sap- per scongiurare una escalation di violenza avevamo auspicato interventi immediati anche con l’introduzione del DASPO a vita per i violenti. Le norme piu’ stringenti servono soprattutto per disincentivare emulazioni. Non si aspetti una nuova tragedia per prendere posizione. Le attuali norme evidentemente non sono sufficienti per disincentivare questi delinquenti . Dire 19 02 22-01-23 NNNN

 

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MICHELE DRESSADORE SEGRETARIO GENERALE AGGIUNTO SAP NELLA TRASMISSIONE “TUTTI IN CAMPO” PARLA DEL TIFO VIOLENTO

La disapprovazione su quanto sta accadendo è corale e si vive con fastidio questa nuova ondata di violenza, che si sperava avesse trovato fine. Dice Dressadore: «La situazione è decisamente migliorata rispetto al passato. All’inizio dell’esperienza delle tessera del tifoso la situazione era più difficile, perché come tutte le cose che mirano ad avere più sicurezza prevedono una diminuzione della libertà».
Sottolineando come quella sia la strada ancora da intraprendere per evitare che scontri come quelli visti sulla A1 non si ripetano. «Non è possibile concedere a persone che hanno questi atteggiamenti la possibilità di poterlo rifare. L’ambizione e la necessità di ciò che è giusto, è sapere scegliere tra chi il tifo lo vive in maniera corretta e chi invece lo vede in maniera errata».
L’obiettivo primario, quello di mettere in sicurezza gli stadi è stato raggiunto, il problema deriva dal fatto che certe frange estreme di tifoserie, per evitare i luoghi dove sanno di essere tenuti sotto controllo, si spostano lì dove il controllo non è così immediato.