SAP: “LE LORO IDEE CONTINUANO A CAMMINARE SULLE NOSTRE GAMBE”

Si è da poco concluso il ciclo del Memorial Day organizzato dal SAP che da 6 lustri, subito all’indomani delle stragi di Capaci e Via d’Amelio ha deciso di non dimenticare. A 30 anni dalle stragi è un obbligo ricordare chi con l’estremo sacrificio ha donato la propria vita per la lotta alla legalità, così come è un impegno imprescindibile quello di proiettarsi verso un futuro in cui non si ripeta più ciò che è accaduto. Bisogna ricordare, ma nel contempo esaltare l’operato di chi ancora oggi si spende, nel silenzioso quotidiano, per mantenere la legalità al primo posto. Ieri ed oggi le giornate conclusive della “memoria”, in cui si sono toccati momenti di commozione resi vivi dai ricordi di parenti delle vittime e di chi in quei periodi è riuscito a scampare alle stragi. Al Convegno organizzato dal SAP dal titolo “CUSTODIRE LA MEMORIA PER COSTRUIRE IL FUTURO” numerosi gli interventi che hanno dato spazio a ragionamenti e spunti di riflessione.

Dice Rosalba Cassarà, sorella del compianto Commissario Ninni Cassarà a cui si deve il “Rapporto dei 162” che svelò per la prima volta l’organigramma di tutta Cosa Nostra e che permise di mettere le basi per il Maxi Processo: “La memoria è importante, ancora di più quando quella delle persone che abbiamo amato, hanno lasciato questa terra in maniera drammatica, come nel caso di Ninni. Perché lui ha amato Palermo, la sua città, i suoi concittadini, La Patria e l’Italia così tanto da mettere questi valori al di sopra dei propri affetti familiari. Pur con l’amore grandissimo che provava per tutti”.

Il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno Nicola Molteni: “Fare il poliziotto non è fare un lavoro come tanti altri, perché il poliziotto mette la propria vita in pericolo e lo fa soltanto per il Paese, per dare al Paese un senso di sicurezza, di legalità. Spesso e volentieri ci si dimentica, che dietro ad un poliziotto o ad ogni uomo delle Forze dell’Ordine ci sono persone che hanno famiglia. Sono padre e vedo che quando vado via la mia bimba mi dice papà dove vai ed io so che tornerò perché non faccio un mestiere pericoloso o rischioso come quello di chi indossa una divisa. Custodire il ricordo, ricordare per non vanificare le opere e le gesta di chi ha sacrificato la vita per un bene più alto, quello del Paese”.

Un discorso diretto, conciso e toccante quello del Capo della Polizia, Lamberto Giannini: “Questi sono i momenti in cui chi ha fatto il massimo, chi ha dato la vita, chi ha sacrificato tutto e chi ha anteposto i propri doveri anche difronte agli affetti più cari continua ad esserci ancora più vicino. Perché è un po’ come dire che quando si naviga, c’è una stella ad indicarci il percorso migliore. Questa iniziativa tocca le nostre corde più intime, quelle del nostro essere servitori dello Stato, del nostro essere appartenenti alle Forze dell’Ordine, il nostro essere al servizio dei cittadini”.


IL SAP DI TRAPANI HA ORGANIZZATO UN CONVEGNO SUL CONTRATTO E LA PREVIDENZA IN POLIZIA

La Segreteria Provinciale del Sindacato Autonomo di Polizia (S.A.P.) di Trapani ha organizzato un seminario dal tema “Il Sistema previdenziale della Polizia di Stato, ed il rinnovo contrattuale con le novità introdotte dalla recente Legge di Bilancio”. L’incontro si è tenuto nella la Sala “li Muli” dell’affascinante Palazzo Riccio di Morana, di proprietà del Libero consorzio comunale di Trapani. La scelta della tematica pur essendo tecnica ha interessato i diversi partecipanti, appartenenti ai ranghi della Polizia. A relazionare è stato il Segretario Generale del S.A.P., Dr. Stefano Paoloni, per l’occasione nella citta di Trapani dopo aver partecipato il giorno prima all’inaugurazione nel “Giardino della Memoria” della targa che racconta la strage di Capaci, nell’ambito della manifestazione organizzata sempre dal Sindacato Autonomo per il trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio.All’incontro, oltre al Questore di Trapani, Dr. Salvatore La Rosa ed ai vertici dell’Amministrazione locale della Pubblica Sicurezza, hanno partecipato: il Segretario Nazionale Giuseppe Coco, il Segretario Regionale Piero Billitteri ed i Segretari Provinciali Antonio Basile (Catania), Massimo Nicolicchia (Palermo) e Peppe Culcasi Segretario Provinciale di Trapani.
Tra gli interventi, molto apprezzato è stato quello del cappellano della Polizia di Stato della Questura di Trapani, Don Tony Adragna che, oltre dell’assistenza spirituale alla Polizia ha parlato della fiducia e della vicinanza che i cittadini, con ancora più autorevolezza, devono avere nei confronti degli operatori di polizia, ed in generale con tutte le forze dell’ordine, che lavorano quotidianamente per garantire la sicurezza malgrado le difficoltà, sempre più consistenti, derivanti dalla perdurante carenza di personale e risorse.
Il Seminario, che è equivalso per i partecipanti come giornata di “addestramento professionale”, è stato preceduto, in Questura, da un incontro con il Questore di Trapani, per fare il punto sugli argomenti di maggiore attualità per la città: dalla carenza del personale, ormai divenuta cronica, alla presenza sul territorio delle volanti, commissariati compresi, al fenomeno dell’immigrazione clandestina con i così detti “i piccoli sbarchi” sulle Isole (Pantelleria in particolare), considerati “fantasma!”.


IL TASER, CONVEGNO A CATANIA: LE IMMAGINI E IL VIDEO DELL’EVENTO

Pubblichiamo il video e le immagini del convengo organizzato dalla Segreteria Generale del Sap in collaborazione con la Segreteria Provinciale di Catania, in occasione del debutto operativo del taser nella provincia etnea che si è svolto ieri, al quale hanno partecipato il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, l’On. Nicola MOLTENI, l’On. Gianni TONELLI, deputato alla Camera e componente della commissione antimafia, Segretario Aggiunto del SAP, il Dr. Sebastiano ARDITA, Componente del Consiglio Superiore della Magistratura.
Introduzione dei lavori a cura del Presidente Nazionale SAP Rosario INDELICATO e il Segretario Nazionale Giuseppe COCO in qualità di moderatore dell’evento.

 

 


“CONFLITTI E CONVERGENZE” SABATO 17 IL CONVEGNO A BOLOGNA

Tra sistema giudiziario e politico: “conflitti e convergenze” sabato il convegno a Bologna

 Il rapporto tra politica e Magistratura, soprattutto in questo momento delicato per il nostro Paese, è costantemente sotto la lente di ingrandimento.

Annoverata tra i principi fondamentali di uno Stato di diritto, la separazione dei poteri non sempre e tale: il sistema giudiziario è molto spesso in conflitto con quello politico.

È proprio su questo tema che verterà il convegno intitolato «Tra sistema giudiziario e politico: “conflitti e convergenze”, organizzato dal Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), in programma per sabato 17 giugno, presso la biblioteca Salaborsa all’interno dell’auditorium “Enzo Biagi”, in Piazza del Nettuno 3, a Bologna.

Durante i lavori la presentazione del libro “Giustizialisti: così la politica lega le mani alla Magistratura”. Un’opera di Piercamillo Davigo, Presidente della II sezione penale presso la Corte Suprema di Cassazione e Sebastiano Ardita, Procuratore Aggiunto di Messina.

Introdurrà il convegno il Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) Gianni Tonelli. Modera Gian Marco Chiocci, direttore de Il Tempo.

Un libro duro – si legge nella descrizione – sull’eterno scontro tra magistratura e politica. Un viaggio nelle aule dei tribunali, nelle Procure e nelle carceri dove i paradossi della legislazione nostrana implicano decisioni al limite della decenza e dove la giustizia diventa spesso ingiustizia.

La stampa è invitata a partecipare

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FORZE ARMATE NEWS 

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FORZE DI POLIZIA EUOROPEE, A TERNI UN CONVEGNO SULL’ESTREMISMO ISLAMICO

A Palazzo Spada di Terni si è tenuto un convegno relativo al problema dei fenomeni di radicalizzazione e di estremismo religioso, che sempre di più maturano in ambito carcerario. Al convegno presentato dal Sen. Leopoldo Di Girolamo Sindaco del Comune di Terni e da Daniele Pace consigliere del sindaco sulle politiche in materia di sicurezza, hanno partecipato esponenti delle forze dell’ordine italiane, olandesi, francesi, e di Cipro.

Alla conferenza sono intervenuti il Prefetto Antonino Cufalo Vice Direttore Generale – Direttore Centrale della Polizia Criminale, il Questore di Terni Carmine Belfiore, l’On. Walter Verini componente della Commissione Permanente II Giustizia, Fabio Paparelli, Vicepresidente della Regione Umbria e Assessore Politiche per la sicurezza urbana, il Consigliere Gianfederica Dito Direttore dell’ufficio Attività Ispettiva e di Controllo dell’Ufficio del Capo del Dipartimento, il Dott. Augusto Zaccariello Comandante del nucleo investigativo centrale del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, il Dott. Stefano Anastasia Ricercatore in Sociologia del diritto dell’Università di Perugia e garante dei detenuti in Umbria e Lazio, la Dott.ssa Maria Chiara Locchi Ricercatrice in Diritto pubblico comparato dell’Università di Perugia, Silvia Angeletti Professoressa Di Diritto ecclesiastico e canonico dell’Università di Perugia, il Segretario regionale Sap Umbria, Senese Claudio, Il Segretario provinciale di Terni Vittori Claudio, il Segretario generale agg.to CESP e rappresentante Valle d’Aosta del Consiglio Europeo di Polizia Massimo Denarier e il Segretario provinciale di Perugia,Vincenzo D’Acciò.

Anche le istituzioni europee stanno dimostrando un’attenzione crescente al fenomeno della radicalizzazione da parte di immigrati detenuti o in regime di libertà vigilata.

A tal proposito, sono intervenuti delegati europei: Andreas Symeou, Polizia di Cipro e Presidente del CESP (consiglio europeo sindacati di polizia), Mariot Neofytous Polizia di Cipro e vicepresidente Cpa, di Geert Priem, Polizia Olandese e segretario generale del Cesp, di Hans Schones segretario generale del Anvp, di Chantal Pons Meouaki segretario aggiunto Scsi, di Christophe Dumont segretario nazionale del Scsi.

La prevenzione dunque, rappresenta un tassello significativo della lotta per la prevenzione dei fenomeni di estremismo religioso e diffusione del proselitismo nelle carceri europee e nei Paesi europei in cui il fenomeno è più insidioso da monitorare in quanto Paesi di prima accoglienza dei rifugiati e degli immigrati.