Vicinanza a Poliziotta ferita, non basta la solidarietà del premier Renzi

Piena, totale e sincera vicinanza alla nostra collega ferita a
L’Aquila durante gli scontri che hanno fatto da cornice alla visita del
Presidente del Consiglio.
Ancora una volta le donne e gli uomini della Polizia di Stato
hanno garantito la sicurezza con sacrificio e abnegazione, mettendo
a rischio l’incolumità personale: sono, infatti, solo nella Polizia di Stato
sono 6.000 ogni anno gli Agenti che restano feriti in servizio, senza contare
quelli che perdono la vita.
Ringraziamo il premier Renzi per la solidarietà espressa,
ma le parole non ci bastano più: siamo ridotti all’osso come organici, mezzi
e strutture.
Abbiamo contratti fermi da 6 anni.
L’annunciata e sbandierata riforma della sicurezza ad oggi è soltanto
una montagna che ha partorito un topolino.
Meno solidarietà, meno chiacchiere e più fatti.
Questo chiediamo al
Governo.
Perché siamo stufi di contare i nostri feriti, i nostri morti e di
ricevere dallo Stato che dovrebbe difenderci soltanto solidarietà pelosa di
circostanza.

Sap, Tonelli: ogni anno 6.000 agenti in ospedale, dalle istituzioni vogliamo meno solidarietà e più fatti
(AGENPARL) – Roma, 26 ago – “Piena, totale e sincera vicinanza alla poliziotta ferita ieri a L’Aquila durante gli scontri che hanno fatto da triste cornice alla visita del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Ancora una volta le donne e gli uomini in divisa hanno garantito la sicurezza con sacrificio e abnegazione, mettendo a rischio l’incolumità personale: solo nella Polizia di Stato, infatti, sono 6.000 ogni anno gli agenti che restano feriti in servizio, senza contare quelli che perdono la vita”. Lo afferma Gianni Tonelli, segretario generale del sindacato di polizia Sap. “Ringraziamo il premier Renzi per la solidarietà espressa – dice Tonelli -, ma le parole non ci bastano più: siamo ridotti all’osso come organici, mezzi e strutture. Abbiamo contratti fermi da 6 anni. L’annunciata e sbandierata riforma della sicurezza ad oggi è soltanto una montagna che ha partorito un topolino. Meno solidarietà, meno chiacchiere e più fatti. Questo chiediamo al Governo. Perché siamo stufi di contare i nostri feriti, i nostri morti e di ricevere dallo Stato che dovrebbe difenderci soltanto solidarietà pelosa di circostanza”.

Sito Agenparl
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