Valdisusa, dopo la mattanza: intervento del SAP all’agenzia ADNKRONOS

TAV: IN CORSO MONITORAGGIO IN AMBIENTI INSURREZIONALISTI/ADNKRONOS
SI STUDIANO LE TATTICHE E LE ‘ARMI’ USATE DAI PROTAGONISTI DEGLI SCONTRI

Roma, 4 lug. (Adnkronos) – E’ in corso in queste ore da parte degli apparati di sicurezza e di intelligence, apprende l’Adnkronos da fonti investigative, un monitoraggio dei siti e degli ambienti di area anarco-insurrezionalista dopo i gravi disordini verificatisi ieri ai cantieri della Tav in Val di Susa. Si cerchera’ tra l’altro di stabilire se gli scontri siano frutto di uno ‘spontaneismo’ originato dai tam tam su internet dei giorni precedenti o se invece, come appare piu’ probabile, non si sia di fronte a gruppi organizzati e in grado di colpire in maniera coordinata.
A questa seconda ipotesi lascerebbe pensare un particolare ‘modus operandi’ notato dagli analisti negli scontri di ieri, caratterizzati da attacchi contemporanei alle forze dell’ordine e da punti diversi e distanti -in un caso dalla sommita’ della collina e da punti diversi della boscaglia circostante- cosa che farebbe propendere per l’ipotesi di un’azione ben congegnata e non invece decisa sul posto.
Anche le ‘armi’ utilizzate, a cominciare dalle bottiglie piene di ammoniaca lanciate contro gli agenti, non sono tipiche di una protesta estemporanea. Per non parlare dei materiali sequestrati -tubi, bulloni, estintori- sul luogo dei disordini. E non e’ escluso che i gruppi responsabili degli scontri di ieri possano decidere di replicare nella stessa Val di Susa o in occasione di qualche ricorrenza simbolica, come ad esempio i dieci anni dalla morte di Carlo Giuliani a Genova che cadranno il prossimo 20 luglio. Allo stesso tempo, pero’, fonti degli apparati di sicurezza e di prevenzione fanno presente che ‘il contatto fisico si e’ mantenuto al minimo’ e i disordini sono stati provocati da una certa distanza. Scelta precisa, si fa notare, che spiega il non elevato numero dei fermi in rapporto a quanto accaduto ieri in Val di Susa e alle centinaia di contusi tra forze dell’ordine e manifestanti.
Data ormai per certa la provenienza dall’estero di parte degli attivisti piu’ accesi, si sta cercando di ricostruire la dinamica delle rotte di affluenza verso il presidio no-Tav della Val di Susa e i canali di reclutamento utilizzati, soprattutto sul web, per far convergere verso il luogo degli scontri un cosi’ alto numero di persone. Un’affluenza complessiva, fatta la ‘tara’ al numero di no-Tav storici che non hanno avuto nulla a che fare con le violenze, che comunque non ha lasciato indifferenti i responsabili della sicurezza incaricati di valutare il comportamento di chi si e’ reso partecipe dei disordini di ieri.
‘Per colpa delle stranezze della legge italiana -dice all’Adnkronos Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, Sindacato autonomo di polizia- le persone fermate in occasione degli scontri rischiano di essere rilasciate subito dopo il rito direttissimo. Penso che, in un periodo di emergenza come quello che stiamo vivendo, una nuova normativa, piu’ severa, potrebbe fare da deterrente’. (Mac/Ct/Adnkronos) 04-LUG-11 17:52


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