Soppressione Interregionali

Soppressione Interregionali

La riunione svoltasi al Dipartimento della P.S., nella giornata del 22 gennaio, tra una delegazione ministeriale e i Sindacati di Polizia sulla soppressione degli Uffici interregionali, non ha potuto...
La riunione svoltasi al Dipartimento della P.S., nella giornata del 22 gennaio, tra una delegazione ministeriale e i Sindacati di Polizia sulla soppressione degli Uffici interregionali, non ha potuto far altro che prendere atto dei contenuti dei provvedimenti che, in esecuzione della Legge Finanziaria del 2007, l’Amministrazione ha dovuto predisporre.

La chiusura degli Uffici interregionali riporta la situazione amministrativa del personale nella stessa condizione antecedente al decentramento del 2000.
Così, per fare solo un esempio, le istanze di aggregazione del personale per gravi motivi saranno direttamente trasmesse dalle Questure al Ministero, Direzione centrale competente.

Diversa, invece, sarà la suddivisione della competenza per i procedimenti relativi al premi ed ai riconoscimenti. Saranno istituite, infatti, 4 Commissioni territoriali per il nord, il centro, il sud e le isole.

La partita più complicata riguarda, tuttavia, il trasferimento del personale in esubero e la contestuale costituzione degli UTTL.
Contrariamente ad una prima valutazione che si era indirizzata su 20 unità della Polizia, la dotazione organica di questi Uffici sarà portata a 30 elementi appartenenti alla Polizia di Stato e 10 all’Amministrazione civile.
E’ stato affermato che sarà garantita la professionalità di coloro i quali già si occupavano del settore tecnico logistico e delle anzianità di servizio.
Per il personale in esubero (con minore anzianità) in primo luogo è garantita la sede di servizio.
Ciononondimeno, il SAP ha posto il problema di come garantire il riconoscimento della professionalità del personale che chiederà di rientrare nelle Questure e nelle Specialità, oltre al problema del trasferimento in altre sedi.
Com’è noto, il requisito attuale per il trasferimento del personale è ancorato al criterio dell’anzianità.
Ma non avendo mai l’Amministrazione aggiornato gli organigrammi degli uffici, la possibilità di essere trasferiti, pur possedendo il requisito dell’anzianità, rientra in un’ampia discrezionalità che spesso sconfina in piena arbitrarietà.
Facendo leva su questo elemento e sulle incertezze derivanti da un processo legislativo in piena e continua espansione, incentrato sul ridimensionamento della spesa pubblica, il SAP ha chiesto di conoscere il piano strategico sul personale dell’Amministrazione.
In altre parole, come intende affrontare in modo organico i nodi della funzionalità dell’Amministrazione con i diritti del personale (diritto alla funzione, alla professionalità, al trasferimento, alla sede ecc.).
In adesione a quanto prospettato dal SAP, l’Amministrazione si è impegnata a calendarizzare un incontro per discutere con tutti i Sindacati di tali assetti.

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