Soccorso piste: nevica sul bagnato

Dopo il sorprendente dietrofront del Dipartimento che, venendo meno alle regole dello specifico Decreto emesso solo un anno fa, ha comunicato l’intenzione di operare un drastico ridimensionamento del contingente da inviare sulle aree sciabili per l’imminente stagione turistica, si è svolto un incontro fra i rappresentanti del personale ed il Direttore Centrale degli Affari Generali Pref. Dispenza.
Il SAP ha stigmatizzato l’evidente scorrettezza procedurale e rigettato in toto la proposta portando motivazioni e prove documentali a sostegno della tesi secondo cui nulla deve variare rispetto al piano iniziale.
Le ragioni addotte per il taglio, davvero sanguinoso – oltre un terzo!-, ossia le emergenze terrorismo e terremoto, appaiono poco fondate se si considera da un lato che per eventi come Giubileo ed Expo, che hanno uguale portata in termini di afflusso di persone, l’impiego del personale è stato di gran lunga superiore, e dall’altro che il Dipartimento ha facoltà  di attingere per i servizi relativi a quelle esigenze anche dalle altre Forze di Polizia.
Sulle piste per coprire l’ordine pubblico si otterrebbe il ridicolo risultato di lasciare campo libero agli altri corpi proprio nel soccorso alpino che rappresenta da 60 anni una vera eccellenza della Polizia invece di andare a spartire i compiti generici della prevenzione ed del controllo del territorio.
Ciò non corrisponde, peraltro, al dichiarato e condivisibile intento del nuovo Capo di riaffermare la centralità  dell’Autorità  di P.S. nel sistema Sicurezza.
Confutata anche la nota, anche se non espressa apertamente, ritrosia del Servizio Polizia Stradale al concorso nella mansione in questione: È risaputo quanto importante sia l’apporto della competenza dei Centauri ed è evidente, anzi, palese, l’attinenza di questa specialità  con i servizi di sicurezza e soccorso nei comprensori sciistici.
Pure l’esclusione del personale provenienti dai territori interessati dal terremoto e le limitazioni numeriche poste in funzione degli organici dei reparti di provenienza sono stati compiutamente ed adeguatamente criticati.
Su tutto poi incombe il rischio di vanificare completamente l’efficacia del servizio poiché l’insufficiente dotazione delle singole pattuglie, in moltissimi casi di sole due unità , oppure poco di più a fronte di comprensori vastissimi da vigilare, permetterebbe sporadiche presenze sulle piste.
Quando si parla di presenze giornaliere che vanno dai 12 ai 19 milioni nell’arco di 4 mesi, di 150 milioni di passaggi totali e di almeno 15 mila interventi nella stagione si capisce bene che si tratta di una delicata ed importantissima attività  che garantisce la sicurezza dei cittadini e consente di mostrare la professionalità  della Polizia Italiana.
In realtà , al di là delle preoccupazioni per la sottrazione di forze ai vari uffici/reparti, il vero problema resta, a nostro avviso – ma è una questione nota e annosa -, la contrarietà  della Specialità  Stradale, la sua ritrosia a concedere uomini per la montagna: ed infatti la soluzione che sembra profilarsi potrebbe passare proprio da una deroga all’applicazione della graduatoria di merito: questo consentirebbe di risalire ad un numero complessivo più ragionevole, ma dando priorità  delle esigenze degli uffici, soprattutto laddove è alto il rapporto fra il persone l’organico totale.
Attendiamo a stretto giro di conoscere se ci saranno nuove determinazioni e di quale tipo.