Sedi disagiate: l’e’ tutto da rifare!

Nuovo incontro, nei giorni scorsi, al Dipartimento per concordare il prossimo Decreto ministeriale di individuazione delle sedi disagiate: presenti il dr. De Blasio delle Relazioni Sindacali, il dr. Camposano degli Affari Generali, la dr.ssa Longarzia delle Risorse Umane, il dr. Carbonara dei Servizi di Ragioneria e il Segretario Nazionale Michele Dressadore per il SAP.

La delegazione pubblica intendeva confrontarsi su qualche limatura al sistema adottato lo scorso hanno per riproporlo pari pari, aggiornando l’elenco con le correzioni degli errori e il vaglio delle situazioni mutate. Il SAP ha subito rigettato questa proposta spiegando che, così come concepito e gestito, lo schema di Decreto altro non si è rivelato che un’occasione per comprimere ulteriormente le già esigue contropartite previste per chi presta servizio in situazioni poco agevoli.

Tanti, troppi, sono gli Uffici che lamentano disparità sostanziali o disfunzioni ingiustificate. È peraltro noto che, per causa dell’Amministrazione, il previsto beneficio da assegnare al personale che presta servizio in queste sedi e che aspira al trasferimento è oggi riconosciuto solo in via teorica, ma di fatto è inesistente. Più in generale la politica di chiusura o di scarsa collaborazione del Dipartimento rispetto alle tante e legittime aspettative del personale rappresentate dal SAP (pagamento puntuale delle indennità di specialità, riconoscimento dell’indennità di comando, fornitura delle divise, equipollenza dei titoli professionali e mille altre …), non rende possibile alcuna forma di concorso a politiche di contenimento.

In sostanza è stata chiesta una rivisitazione, in senso migliorativo, dei criteri per il riconoscimento della qualità di “sede disagiata” oppure il ritorno al vecchio sistema.