RIORGANIZZAZIONE POLIZIA POSTALE AL VIA

RIORGANIZZAZIONE POLIZIA POSTALE AL VIA

Con l’incontro di ieri è stata definita in modo pressoché completo la rimodulazione della Polizia delle Comunicazioni. Il Prefetto Savina e il Direttore Centrale Forgione, accompagnati dal Direttore del...
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Con l’incontro di ieri è stata definita in modo pressoché completo la rimodulazione della Polizia delle Comunicazioni. Il Prefetto Savina e il Direttore Centrale Forgione, accompagnati dal Direttore del Servizio Dr.ssa Ciardi e dalla Dr.ssa Terribile, delle Risorse Umane, hanno comunicato le variazioni operate allo schema illustrato nella precedente riunione. Accogliendo alcune perplessità registrate in quella sede, il Dipartimento ha deciso che il Centro con sede a Trieste, non subirà declassamenti, sarà diretto da un Primo Dirigente – preso dall’organico del Centro di Bologna – e che il medesimo Centro giuliano, assieme a quello di Cagliari, potranno contare su un organico maggiore, precisamente di 40 operatori.
La delegazione ministeriale ha illustrato i criteri adottati per le scelte operate, ha spiegato la suddivisione delle competenze e i tre moduli formativi congegnati per addestrare e aggiornare il personale o accrescerne le specifiche conoscenze di base. Analizzata anche la convenzione in essere con “Poste Italiane” sia in termini di incombenze che di benefici dando rassicurazioni sulla sempre delicata questione delle sedi: per ora lo storico partner della Specialità non riduce l’impegno sulla logistica.
Il SAP ha ribadito la propria soddisfazione per questo progetto che, nel suo insieme, rende piena giustizia alla tesi da noi sostenuta con la lunga battaglia contro la mortificazione del settore, ossia il potenziamento della Polizia delle Comunicazioni. Per anni la nostra sigla si è opposta al miope e assai poco lungimirante orientamento politico che ha mortificato le Sezioni di Polizia Postale e il personale che vi prestava servizio operando tagli indiscriminati.
Un ulteriore contributo propositivo è venuto da due nostre riflessioni.
La prima attiene alla necessità di definire con maggiori certezze il rapporto fra le figure tecniche e quelle ordinarie, esigenza tanto più sentita nei ruoli apicali, che potrebbe evitare inutili quanto deleterie contrapposizioni.
La seconda riguarda l’opportunità di stabilire dei criteri meglio circostanziati e più trasparenti per la scelta del personale da inserire nella specialità, migliorando ulteriormente il procedimento che individua coloro che possono essere assegnati o trasferiti ad un ufficio della Postale.

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