RIORDINO DELLE CARRIERE: proposta indecente. Il progetto del Ministero è davvero un brutto film!

Il tavolo ministeriale relativo al Riordino delle carriere, convocato nella giornata del 25 novembre e al quale il SAP ha partecipato con una qualificata delegazione, si è concluso con un nulla di fatto e soprattutto con la netta opposizione del nostro Sindacato che ha respinto l’indecente “progetto” disponibile per la visione di tutti i colleghi sul nostro sito attraverso il link sottostante.

Si tratta di un disegno pessimo, privo di qualsiasi elemento innovativo, che scontenta tutti e che si poggia su un paradosso inaccettabile: i soldi sul piatto sono solo quelli previsti per riformare i ruoli non direttivi, ma il cardine della manovra è la dirigenzializazione dei funzionari! Per gli altri solo mezze soluzioni o delusioni piene.

Il Segretario Generale del SAP Gianni Tonelli ha posto innanzitutto il problema del metodo: non possiamo ragionare sulla grandezza e la forma della casa che vogliamo fare se non sappiamo quanti soldi abbiamo per costruirla! La discussione di oggi è solo aria fritta…

Con i 119 milioni di euro più 20 o 30 mln recuperabili dal sanguinoso taglio delle spese imposto dalla legge Madia, non si va davvero da nessuna parte. I 350 milioni che il Vice Capo della Polizia Matteo Piantedosi ha individuato come ulteriore somma necessaria al momento non ci sono e nessuno ha spiegato come, dove e quando si possano reperire. Fatalmente proprio oggi il ministro dell’economia, Padoan, ha spiegato che il miliardo di euro di cui parla la roboante promessa fatta ieri dal premier Renzi è subordinato al via libera dell’Unione Europea: figuriamoci quanto semplice potrà essere spremere altri euro!

L’unica possibilità che abbiamo per andare avanti nella Riforma dei ruoli e delle qualifiche è quella di procedere per fasi utilizzando subito le risorse ora a disposizione e procedendo col completamento di pari passo con l’ottenimento delle risorse utili. Un provvedimento unico, stante la realtà dei fatti, è una baggianata impossibile da realizzare e chi lo sostiene è in malafede: in verità gioca a far saltare il progetto che può invece prendere forma solo progredendo a step, con l’alimentazione progressiva di finanziamenti.

Registriamo che anche le altre sigle hanno rispedito al mittente la proposta, ma ci chiediamo perché solo adesso affermano ciò che era già molto chiaro prima.

Detto questo, per il SAP la prima cosa da fare, inderogabilmente, è sancire il requisito del possesso del diploma per l’accesso in Polizia anche per la qualifica di Agente in modo da proiettare la fascia di base nei ruoli di concetto della pubblica amministrazione e di conseguenza riverberare in tutte le altre qualifiche dei fattivi e sacrosanti benefici.

Solo così si concretizzera’ finalmente la figura del poliziotto come PROFESSIONISTA DELLA SICUREZZA, idea che il SAP insegue da decenni nell’ottica di quella Specificità che invochiamo da sempre. Non è un caso che tale rappresentazione si stia finalmente affermando anche nelle dichiarazioni delle sigle confederali al posto della meno realista e più datata visione di generici ‘lavoratori’.

Alti punti qualificanti devono essere:
la creazione di un Ruolo unico Agenti Assistenti Sovrintendenti aperto alle qualifiche da Ufficiale di PG per anzianità senza demerito e frequenza corso; attuazione del Ruolo Direttivo Speciale; valorizzazione degli attuali Sovrintendenti con passaggio al Ruolo Ispettori a partire da quelli più anziani; valorizzazione degli attuali Ispettori e dirigenzializzazione dei funzionari con contestuale contrattualizzazione della Dirigenza.

Spiegazioni più particolareggiate e complete della proposta che avanzeremo al Dipartimento saranno presto rese note su questo sito e sulle altre piattaforme di informazione targate SAP.

Il passaggio dell’approvazione della legge di stabilità diventa quindi nodale, ancor più dopo le “promesse” di nuove risorse del premier Renzi e perciò prima di riprendere la discussione si devono attendere le novità che il Parlamento ci consegnerà nei prossimi giorni. Solo dopo, fatti i conti delle monete messe sul banco dal Governo, capiremo di cosa si può ragionare.

Riordino, la proposta indecente ministeriale
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