RIENTRO IN SEDE 85 SOVRINTENDENTI: UNA RISPOSTA INSODDISFACENTE

RIENTRO IN SEDE 85 SOVRINTENDENTI: UNA RISPOSTA INSODDISFACENTE

Riteniamo insoddisfacente la risposta che il Dipartimento ha fornito di fronte alle nostre perplessità sul mancato rientro in sede dei colleghi vincitori del concorso per Sovrintendenti conclusosi qualche anno...
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Riteniamo insoddisfacente la risposta che il Dipartimento ha fornito di fronte alle nostre perplessità sul mancato rientro in sede dei colleghi vincitori del concorso per Sovrintendenti conclusosi qualche anno fa (cosiddetto concorsone) e più in generale sui criteri di trasferimento dei sovrintendenti. Una risposta che arriva dopo circa sei mesi e che denota, purtroppo, una scarsa attenzione a questo tema; nel frattempo questi colleghi continuano a lavorare lontani da casa. Non riusciamo sinceramente a individuare la logica di tale situazione: atteso che la carenza nel ruolo Sovrintendenti è nota a tutti, ci chiediamo come mai non si riesca ad agevolare questi 85 colleghi che già hanno svolto per molti anni servizio fuori sede quando erano nel ruolo degli agenti-assistenti ed ora per una promozione sono costretti a patire un inutile malessere. Tale situazione di fatto, al di là dell’aspetto economico certamente poco gratificante, come spesso da noi sottolineato, tende a scoraggiare i colleghi nell’avanzamento di carriera. Si tratta di personale con una lunga esperienza professionale e che meriterebbe di lavorare nelle migliori condizioni possibili. Ci dicono che la situazione dovrebbe risolversi con l’avvicendamento dei colleghi vincitori del prossimo concorso per Sovrintendenti: tra ritardi e date non ancora confermate però, l’incertezza permane, così come l’immeritato disagio per questi colleghi.

 

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