“Riteniamo sia concettualmente scorretto parlare di profilazione poiché non ci risulta esistano banche dati specifiche”. Lo ha affermato il Segretario Generale del SAP, Stefano Paoloni, commentando l’ultimo rapporto sull’Italia dell’Ecri, l’organo anti-razzismo e intolleranza del Consiglio d’Europa, secondo cui nel nostro Paese le forze dell’ordine farebbero profilazione razziale durante le attività di controllo, sorveglianza e indagine, in particolare nei confronti della comunità Rom e delle persone di origine africana. “L’attività che siamo chiamati a svolgere di contrasto ai reati di qualsiasi natura – ha proseguito – ci chiama a operare principalmente con determinate categorie di persone, tant’è vero che la popolazione carceraria è composta circa al 40% di cittadini stranieri, mentre, per contro, i residenti stranieri in Italia sono circa l’8%. Spesso si tratta di categorie di persone che vivono in Italia in modo precario e, conseguentemente, vivono di espedienti”.
“È un fenomeno sociale mondiale e l’Italia è in prima linea quale Paese di frontiera, non si facciano ricadere sulle forze dell’ordine responsabilità non proprie”, ha ricordato il Segretario Generale del SAP, il quale ha aggiunto: “Dall’Ecri ci saremmo aspettati, invece, proposte o progetti per l’integrazione di queste etnie o persone di origine africana”.
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