QUELLE PAROLE SCONSIDERATE…

Roma, 5 feb. (APCom) – “Le dichiarazioni di Francesco Caruso contro la Polizia di Stato nel giorno dei funerali del nostro collega Filippo Raciti, non possono passare sotto silenzio.
Facciamo dunque appello al presidente della Camera, Fausto Bertinotti, affinché vengano adottati nei confronti del parlamentare gli opportuni provvedimenti e chiediamo al segretario del Prc, Franco Giordano, di prendere le distanze dai deliri verbali di questo suo compagno di partito che nella vita sembra non saper fare di meglio che offendere e denigrare le Istituzioni dello Stato”. E’ quanto afferma, in una nota, il Sap, sindacato autonomo di polizia.

“Oggi per noi è un giorno di grande dolore – dice il segretario generale Filippo Saltamartini – e ci preme soprattutto stringerci attorno alla famiglia, ai parenti e agli amici di Filippo. Ma non potevamo e non possiamo sottacere la nostra indignazione per le parole di un parlamentare della Repubblica che sputa sul sangue di un poliziotto morto per mano di un delinquente travestito da tifoso di calcio. La polizia di Stato è ben addestrata, gli agenti svolgono corsi di formazione per molti mesi e un continuo addestramento per l’ordine pubblico, che resta uno dei servizi più delicati da svolgere. Ma riteniamo inutile rispondere nel merito a chi non ha orecchi per ascoltare, ma solo pregiudizi ideologici da esternare”.

Le parole di Caruso sono quindi “stonate e fuori luogo”, come purtroppo quasi ogni dichiarazione pronunciata dal parlamentare no global del Prc”. Da domani – continua Saltamartini – si comincerà a discutere su quali misure siano necessarie adottare, “tenendo conto che i poliziotti non consentiranno a nessuno di essere spettatori di questi pregiudizi politici e dell’incuria con cui una certa classe politica ha trattato fino ad oggi i temi della violenza contro le forze di polizia”.
Se sarà necessario il Sap “riporterà in piazza i 70 mila agenti che lo scorso 5 dicembre manifestarono contro una Legge Finanziaria che aumentava di soli 5 Euro le retribuzioni”. Ed allora continua Saltamrtini “lo Stato di diritto della condanna alla violenza è un elemento fondamentale della nostra democrazia e non un inutile orpello. Siamo convinti che dalla parte delle forze dell’ordine ci siano la maggior parte dei cittadini italiani”.

Red/Nav

051812 feb 07