PRODUTTIVITA’ 2016

Stretta finale per il calcolo e l’approvazione delle cifre relative al Fondo Efficienza Servizi Istituzionali riferite all’anno passato che, con la riunione svolta oggi tra i rappresentanti del personale e quelli del Dipartimento – dr.ssa Carlini del T.E.P. e dr.ssa Mastrofrancesco della Ragioneria – ha completato la fase decisionale ed aspetta solo il via libera dagli organi di controllo.
La quota fissa che alimenta il fondo, poco più di 113 milioni, è già disponibile e si provvederà a distribuirla non appena possibile,presumibilmente a maggio come lo scorso anno, mentre restano sospesi altri 16 mln abbondanti che però il MEF non ha ancora accreditato e che perciò imporranno la distribuzione di una seconda trance indicativamente nel mese di luglio.
Questi ultimi sono composti dalle cosiddette economie di gestione e dai residui del fondo per l’anno 2015, nonché da uno specifico stanziamento di 15.155.783€ contenuto nella Legge di Stabilità per il 2014 e provenienti dal famoso Fondo Unico Giustizia: tali danari vanno però assegnati, col medesimo meccanismo degli altri, al personale in servizio nell’anno 2014 e perciò anche a chi nel frattempo è andato in pensione, ma non a chi è stato assunto dopo.
Si tratta di una novità che va salutata con soddisfazione sia perché ristora un pochetto le nostre retribuzioni (sulla produttività incideranno aumentandola mediamente di 50/60 euro) sia perché si sdogana finalmente il tesoretto alimentato dalle confische, il già citato FUG, la cui costituzione fu pubblicizzata come foriera di grandissimi benefici e di cui fin qui si era visto ben poco.
Per contro va sottolineato che della cospicua dotazione, qualche miliardo, a noi è giunta una briciola e per incassarla ci sono voluti addirittura tre anni! Per di più si tratta di un’iniziativa isolata, non replicata negli anni successivi.
Una notizia tutta negativa è invece rappresentata dall’applicazione della Legge di Stabilità del 2016 che opera sul fondo riducendo la somma che lo alimenta ordinariamente in proporzione con la riduzione dell’organico: una forma di contenimento di spesa che però non dovrebbe incidere in modo significativo, ma che invece pagheremo sicuramente nei prossimi anni visto il trend di decrescita più marcato.
Spiace essere ripetitivi e noiosi, ma anche questo ennesimo sgambetto dimostra che l’entusiasmo sguaiato del Cartellone sindacale nell’annunciare il mirabolante risultato dello sblocco del tetto retributivo era del tutto fuori luogo, mentre giusto era l’allarme lanciato dal SAP sulla furbata governativa che con una mano ci dava e con l’altra si riprendeva.
In sintesi diciamo che le somme e le tempistiche replicheranno quanto distribuito nel 2016: € 17,50 per la reperibilità, € 6,40 per i servizi in alta montagna, € 8,70 per ogni cambio turno, € 50,83 mensili per cambi turno forfettari ai reparti mobili e € 4,28 il valore unitario della produttività collettiva. Orientativamente, e con i distinguo sopra esplicitati, la prima tranche erogherà l’84% del totale spettante.
A margine della riunione sono stati affrontati due argomenti di grande interesse per tutto il personale. Sulla corresponsione del bonus di 80 €, sospeso da inizio anno, si appreso che il DPCM che ne proroga la vita è stato firmato ma deve ancora essere registrato alla Corte dei Conti, e quindi resta incerta la data in cui potremo incassarlo, compreso di arretrati. Sull’esubero monte ore straordinari 2016 non ancora pagato è tutto fermo per mancanza di opportuni finanziamenti: se dal Governo o dall’Unione Europea non arriveranno disposizioni per appostamenti speciali si rischia di dover provvedere il prossimo anno decurtando il monte ore generale ordinario.
Una beffa, se consideriamo che fra Giubileo, sisma ed emergenza sbarchi l’impegno aggiuntivo dei poliziotti è stato non solo pronto, oneroso ed efficace, ma pure determinante per il buon andamento delle operazioni.