No Tav, il SAP a sostegno della Procura di Torino

PROCESSO NO TAV: SAP, PRECAUZIONI PER TESTIMONI MINACCIATI
(AGENPARL) – Roma, 05 lug – “Sento il dovere di ringraziare la Procura della Repubblica di Torino che sta portando avanti un processo difficilissimo, dove noi siamo parte civile a tutela dei 200 poliziotti feriti nel 2011 in Valdisusa. Anche nell’udienza di stamani sono state respinte tutte le questioni di legittimita’ costituzionale avanzate dagli avvocati del movimento No Tav e soprattutto sono state poste in essere una serie di importanti precauzioni per tutelare i testimoni che hanno subito minacce”. E’ quanto afferma Nicola Tanzi, segretario generale del sindacato di polizia Sap.
“L’avvocato Pierfranco Bertolino che ci rappresenta – spiega Tanzi – sta svolgendo uno straordinario lavoro per il quale non troveremo mai le giuste parole di apprezzamento. La giustizia, con i suoi tempi ma con grande efficacia, sta facendo il proprio corso e noi con convinzione siamo e continueremo ed essere sempre dalla parte del personale in divisa che ha subito violenze”.

Tav: Sap, a processo precauzioni per testimoni minacciati

Roma, 5 lug. (Adnkronos) – “Sento il dovere di ringraziare la Procura della Repubblica di Torino che sta portando avanti un processo difficilissimo, dove noi siamo parte civile a tutela dei 200 poliziotti feriti nel 2011 in Valdisusa”. E’ quanto afferma Nicola Tanzi, segretario generale del sindacato di polizia Sap, spiegando che “anche nell’udienza di stamani sono state respinte tutte le questioni di legittimita’ costituzionale avanzate dagli avvocati del movimento No Tav e soprattutto sono state poste in essere una serie di importanti precauzioni per tutelare i testimoni che hanno subito minacce”.

“L’avvocato Pierfranco Bertolino che ci rappresenta – spiega Tanzi – sta svolgendo uno straordinario lavoro per il quale non troveremo mai le giuste parole di apprezzamento. La giustizia, con i suoi tempi ma con grande efficacia, sta facendo il proprio corso e noi con convinzione siamo e continueremo ed essere sempre dalla parte del personale in divisa che ha subito violenze”.


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