Mobilitazione a Montecitorio, lancio ANSA riepilogativo

MANOVRA: SINDACATI PS &#39ASSEDIANO&#39 MONTECITORIO, &#39VERGOGNA&#39
CON TAGLI SICUREZZA A RISCHIO. INCONTRO CON CAPO SEGRETERIA FINI

(ANSA) – ROMA, 21 LUG – &#39Oggi il Paese e&#39 in lutto, perche&#39 e&#39 morta la sicurezza&#39 per mano del governo Berlusconi che &#39con una pugnalata ha trafitto la funzionalita&#39 di tutte le forze di Polizia&#39: i sindacati del comparto sicurezza hanno scelto un manifesto funebre come simbolo della loro protesta, oggi, in piazza Montecitorio. Una protesta che ha avuto anche momenti animati. Un fumogeno tricolore, i fischietti e le vuvuzelas riciclate da qualcuno hanno costretto la squadra mobile disposta a presidio a intervenire piu&#39 di una volta per sedare gli animi e contenere i manifestanti all&#39interno dello spazio autorizzato. Cosi&#39 e&#39 stato quando i segretari dei sindacati, stretti in un cordone hanno sconfinato, arrivando a due passi dal portone della Camera, urlando &#39Vergogna!
Vergogna!&#39, in un gesto di plateale disobbedienza.
&#39Non ci piegheremo alla criminalita&#39 organizzata&#39, lo slogan scandito. Come hanno spiegato i rappresentanti sindacali di Polizia, Vigili del fuoco, Corpo forestale, Cocer Guardia di Finanza e Aeronautica, scesi in piazza, infatti, i tagli dell&#39 undici per cento alle risorse del comparto, uniti al ddl intercettazioni, mettono a rischio la sicurezza dei cittadini e anche l&#39incolumita&#39 degli operatori della sicurezza. &#39Siamo buoni solo quando stiamo all&#39interno di una bara&#39, ha riassunto brutalmente Maurizio Dori, delegato del Cocer Guardia di Finanza.
I manifestanti rifiutano le rassicurazioni del governo sulla compensazione tra tagli e altre misure gia&#39 previste, come le risorse a disposizioni del Fondo Unico per la Giustizia: &#39Ne abbiamo solo sentito parlare – evidenziano i rappresentanti dell&#39 Ugl Coordinamento nazionale della sicurezza – sembra ci sia un miliardo e mezzo ma non si sa ancora quando e come verra&#39 destinato&#39.
Posto che il governo ha piu&#39 volte dichiarato l&#39indisponibilita&#39 a cambiare la manovra, le forze dell&#39ordine si aspettano almeno rassicurazioni &#39sull&#39interpretazione della norma – ha spiegato il segretario del sindacato di Polizia Sap, Nicola Tanzi – attraverso un relazione tecnica di accompagnamento alla manovra nella quale si concordi come e dove tagliare&#39.
Apertura alle proprie ragioni, le forze dell&#39ordine l&#39hanno trovata nel presidente della Camera, Gianfranco Fini. Il capo della sua segreteria ha ricevuto una delegazione dei sindacati e – secondo quanto hanno riferito questi ultimi – avrebbe promesso attenzione a un eventuale ordine del giorno concordato con i gruppi parlamentari. La posizione dei manifestanti e&#39 condivisa dagli esponenti delle opposizioni che si sono trattenuti in piazza. Il numero due del Pd, Enrico Letta, ha espresso la disponibilita&#39 del partito a farsi carico dei tempi stretti (la fine mese) per la conversione del decreto, &#39cambiando le cose che vanno cambiate. Oppure subito dopo si faccia un altro decreto che corregga la manovra perche&#39 ci sono storture, come questa della sicurezza, che sono insostenibili&#39. Mentre Di Pietro pretende che, come il disegno di legge sulle intercettazioni, la manovra venga riscritta ex novo, &#39almeno nelle parti piu&#39 improponibili&#39. Pier Ferdinando Casini ha definito &#39una vergogna&#39 che si ceda &#39alle marchette imposte dalla Lega&#39 sulle quote latte e le Province e non si trovino i soldi per i poliziotti. (ANSA) Y12-CLL/NE 21-LUG-10 19:40