MENSA OBBLIGATORIA DI SERVIZIO IN SEDI DISAGIATE

MENSA OBBLIGATORIA DI SERVIZIO IN SEDI DISAGIATE

La disparità di trattamento sul territorio circa la fruizione della mensa per le sedi disagiate ha reso necessario l’incontro di chiarificazione svoltosi ieri con il Direttore Centrale per i...
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La disparità di trattamento sul territorio circa la fruizione della mensa per le sedi disagiate ha reso necessario l’incontro di chiarificazione svoltosi ieri con il Direttore Centrale per i Servizi di Ragioneria dr. Francesco Ricciardi, accompagnato dal Direttore delle Relazioni Sindacali dr. Tommaso Ricciardi, al quale il SAP ha preso parte con il Segr. Naz. Dressadore. Il responsabile dipartimentale, premettendo una riflessione sull’eccessiva polverizzazione delle modalità di erogazione del servizio nel suo complesso, ha spiegato che l’imposizione della convenzione con un esercizio pubblico e non invece il ticket pasto, spesso preferito, non è aggirabile perché soggiace ad un vincolo normativo. L’eccezione alla regola è concepibile solo laddove sia impossibile sottoscrivere una convenzione. Il dibattito si è inevitabilmente aperto sull’intera questione della consumazione del vitto, anche nelle sedi ordinarie, toccando le varie e note situazioni critiche: il 2° buono giornaliero, l’esclusione del turno notturno dalla mensa obbligatoria in sede disagiata , il minor valore del buono sostitutivo, i sacchetti per l’OP, i generi di conforto, ecc… La discussione si è focalizzata sull’opportunità di convocare un tavolo tecnico che analizzi un po’ tutti gli aspetti ed elabori un documento che possa essere recepito da un circolare del Capo della Polizia, esplicativa, vincolante e in grado perciò di eliminare sperequazioni o interpretazioni errate.

Dei lavori, che dovrebbero iniziare nella prima decade di giugno, sarà pubDate puntuale informazione su questo sito. Come sempre.

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