La Polizia arresta un super boss della &#39ndrangheta

Grazie alla Squadra Mobile di Reggio Calabria e allo Sco, sono stati arrestati in un appartamento di Amsterdam i presunti killer della strage di Duisburg avvenuta il 15 agosto di due anni fa e che causo&#39 6 morti. Si tratta di Giovanni Strangio (il boss) e Francesco Romeo (cognato di Strangio). Erano ricercati da tempo e i loro nomi erano stati inseriti nell&#39elenco dei trenta latitanti piu&#39 pericolosi. L&#39arresto e&#39 avvenuto nella tarda serata di giovedi&#39. Un plauso ai colleghi, al loro impegno e ai loro risultati, dalla Segreteria Generale del SAP!


&#39NDRANGHETA: STRANGIO, UN CAPO ASSOLUTO A SOLI 30 ANNI
IL TEMUTO KILLER DI DUISBURG, DALL&#39ASPROMONTE IN OLANDA

(ANSA) – SAN LUCA (REGGIO CALABRIA), 18 DIC – Ha solo 30 anni ma e&#39 un capo assoluto, e&#39 nato a Siderno (Reggio Calabria), risiede a Kaarst, nella Renania-Westfalia, e li&#39 e&#39 titolare di due pizzerie. Si chiama Giovanni Strangio, da San Luca, Aspromonte reggino, arrestato ieri sera ad Amsterdam, dopo due anni e mezzo di latitanza, ricercato perche&#39 sospettato di essere tra gli autori della strage di Duisburg.
Prima dell&#39omicidio delle sei persone, davanti al ristorante &#39Da Bruno&#39 della citta&#39 tedesca nel Ferragosto di due anni fa, di Giovanni Strangio neanche si parlava. Non era tra quelli piu&#39 in vista nella geografia mafiosa della locride, anche se era cugino di Maria Strangio, la donna uccisa a Natale del 2006 a San Luca, episodio che gli inquirenti datano come quello della nuova partenza della sanguinosa strage tra i due gruppi criminali aspromontani.
Gia&#39 in concomitanza con il funerale di Maria Strangio, Giovanni Strangio era stato arrestato dalla Polizia perche&#39 trovato in possesso di una pistola. Ed in carcere era rimasto fino a giugno del 2007. Ma veniva considerato un &#39picciotto&#39 di taglia piccola. Poi piu&#39 niente.
Di lui si erano perse le tracce in Calabria, ma l&#39 agosto 2007 Strangio era stato segnalato in Germania. Il 10 aveva affittato un&#39automobile, una Renault Clio nera. Auto centrale ai fini dell&#39indagine condotta dalla Polizia tedesca e da quella italiana sull&#39agguato di meta&#39 agosto.
Per ricollegare la mattanza di Duisburg al nome di Giovanni Strangio passarono, in realta&#39, poche ore. A Kaarst venne, infatti, perquisita la sua abitazione: lui non c&#39era, ma alla Polizia tedesca era apparsa subito un&#39abitazione abbandonata in tutta fretta e, del resto, l&#39identikit diffuso poche ore dopo la strage lasciava pochi dubbi. Quel testimone che racconta alla Polizia di avere visto una persona allontanarsi dal ristorante &#39Da Bruno&#39 alla guida di un&#39automobile nera e a forte velocita&#39 sembrava essere in tutto e per tutto come la descrizione di Giovanni Strangio.
Lui e&#39 un giovane dal cognome pesante, cugino di un altro Strangio, Sebastiano, entrambi considerati i capi della cosca denominata &#39Iancu&#39, tra le piu&#39 radicate e pericolose di San Luca. &#39Nel corso degli anni – dice la polizia – la cosca ha acquisito un considerevole potere carismatico in forza del vincolo associativo che lega elementi socialmente pericolosi&#39.
Quando ad agosto 2007 viene emesso il provvedimento contro Giovanni Strangio all&#39inizio ne nasce anche una querelle: l&#39ordine di arresto sembra valido solo per il territorio tedesco in quanto il giovane non ha alcuna pendenza penale in Italia. Ma i primi di settembre l&#39ordine di cattura viene internazionalizzato ed eseguibile dunque in qualsiasi Paese europeo. Da allora e&#39 stata caccia all&#39uomo. L&#39uomo dagli occhi blu e dai capelli scuri non si trovava, ne&#39 a San Luca e ne&#39 nella Renania. Era in una casa tra i canali di Amsterdam e li&#39 lo hanno scovato gli uomini di Renato Cortese, il capo della Mobile di Reggio, l&#39uomo che scova i latitanti, che prima di Strangio aveva arrestato nientemeno che Bernardo Provenzano.
(ANSA) VF/FLC 13-MAR-09 09:31

ALTRO BOSS ARRESTATO IN FRANCIA DALLA POLIZIA
Read more

L&#39elenco dei latitanti piu&#39 pericolosi
Read more