Incontro col Ministro Maroni, com. congiunto

I sindacati di Polizia hanno incontrato il Ministro dell&#39Interno Roberto Maroni (nella giornata del 25 settembre). Il confronto avviene in un momento di particolare importanza per gli operatori della Polizia di Stato.
Da un lato la mancanza di ogni riscontro sul fronte degli impegni che il Governo ha piu&#39 volte assunto verso la categoria degli operatori di Polizia ha causato difatti un clima di disillusione e di malessere; dall&#39 altro il silenzio assordante su alcune riforme di assoluta necessita&#39, quali quella relativa al riordino delle carriere e al coordinamento reale tra le Forze di Polizia, depone per l&#39inerzia dell&#39Esecutivo anche sul fronte, altrettanto importante, delle innovazioni legislative.
Il Ministro dell&#39Interno alla presenza, tra gli altri, del Capo della Polizia, ha obiettivamente confermato l&#39esistenza di alcune difficolta&#39 di gestione dovute in prevalenza alle ristrettezze finanziarie collegate all&#39attuale negativa congiuntura economica.
Cio&#39 nonostante il Ministro ha voluto insistere nell&#39affermazione che tutto quello che si poteva fare per i poliziotti e&#39 stato fatto.
C&#39e&#39 grande attesa, da parte dei vertici del Dicastero, per quanto riguarda i futuri introiti del cosiddetto “scudo fiscale” e quelli derivanti dal sequestro o dalla confisca dei beni appartenenti alla criminalita&#39 organizzata.
Fonti di gettito comunque caratterizzate, a giudizio unanime dei sindacati di Polizia, dalla piu&#39 completa incertezza: si tratta piu&#39 che altro di preventivi auspicati e non di somme attualmente disponibili.
Mentre purtroppo sta di fatto che nessun incremento e&#39 ipotizzabile considerando le risorse attualmente disponibili.
I sindacati hanno tracciato con estrema franchezza un quadro desolante dell&#39apparato sicurezza: vuoti in organico sempre piu&#39 importanti e tali da mettere a repentaglio la qualita&#39 del servizio, difficolta&#39 di ripristino collegate anche all&#39 impossibilita&#39, per l&#39 Amministrazione, di assumere direttamente con concorso per far fronte alle carenze di organico.
I dati forniti dal fronte sindacale appaiono emblematici: in tutta Italia, soltanto tredici Agenti di Polizia hanno oggi meno di vent&#39anni di eta&#39, e sono appena ottomila ad averne meno di trenta.
La Polizia invecchia e all&#39orizzonte non appare quindi nessun rimedio, ne&#39 nessuna volonta&#39 di trovarlo.
Ancora piu&#39 duri sono stati i sindacati sull&#39argomento degli incrementi contrattuali: tutti hanno definito inaccettabile quello che si prevede sara&#39 l&#39 aumento sulla base della mera proiezione dei contenuti della legge finanziaria 2010.
Si parla di 40 euro lordi come media pro-capite per l&#39Agente, di 65 per il direttivo.
E hanno pertanto chiesto al Ministro di attivarsi per reperire ulteriori fondi.
Il Ministro dell&#39Interno ha dichiarato il suo impegno su questo specifico punto.
Altrettanto pressante la richiesta di un riordino delle carriere, per il quale gia&#39 esistono fondi accantonati, riordino che, e&#39 stato ricordato, corrisponde piu&#39 all&#39 esigenza dei cittadini che dei poliziotti.
E&#39 interesse indiscutibile del Paese, secondo i sindacati, avere una Polizia moderna, efficiente e ben organizzata, mentre lo schema organizzativo attuale penalizza e comprime le professionalita&#39 esistenti, inibendo ogni aspettativa di carriera e quindi ogni motivazione al miglioramento.
Il Ministro ha ancora una volta dato atto del valore, dello spirito di sacrificio e dell&#39alta professionalita&#39 dimostrata ogni giorno dalle donne e dagli uomini della Polizia di Stato; ma i sindacati hanno dovuto replicare che solo con il riconoscimento definitivo della specificita&#39 professionale si puo&#39 dare serio riscontro ad un reale intento elogiativo.
I sindacati hanno espresso la volonta&#39 di intraprendere una forte azione di protesta, non escludendo una manifestazione generale congiunta da tenersi entro ottobre davanti ai Ministeri ai quali, in questo momento competono il potere e la responsabilita&#39 di decidere la politica economica del Paese e soprattutto le sue priorita&#39.
Per i sindacati di Polizia la sicurezza e&#39 una priorita&#39 assoluta: se il Governo, o qualche ministro, ritengono invece che la sicurezza sia un costo e non un investimento, che cosi&#39 non e&#39, e&#39 giusto che i cittadini siano informati.


Siulp, Sap, Siap-Anfp, Silp-Cgil, Ugl-Polizia e Coisp