FABIANA RACITI, LA SUA LAUREA NEL NOME DEL PAPÁ. SUL GIRO DI VITE PER GLI ULTRAS VIOLENTI: BENE PROVVEDIMENTI CHE GARANTISCANO SICUREZZA DI TUTTI

Quel 2 febbraio del 2007 segna la data di una tragedia indimenticabile. Il giorno che ha strappato alla Polizia di Stato un validissimo uomo ma soprattutto ad una famiglia un marito e un padre esemplare. Fabiana, figlia di Filippo Raciti, aveva all’epoca 15 anni; da quel giorno promise di ricordare suo padre impegnandosi e dando un contributo per cambiare le cose. Per questo, qualche settimana fa, Fabiana si è brillantemente laureata in giurisprudenza con una tesi dal titolo Sicurezza ed eventi sportivi, dal Trattato n.218 del Consiglio d’Europa al caso Raciti. Quando si chiede alla neo dottoressa una riflessione sulle misure intervenute per arginare il fenomeno degli ultras violenti lei non ha dubbi: sono d’accordo con l’attuazione di misure dure che si accompagnino a processi di prevenzione; non voglio che nessuna famiglia riviva quello che è successo a noi.  Vi è la necessità, aggiunge Fabiana Raciti, di ratificare il Trattato n.218 del Consiglio d’Europa che garantirebbe una maggiore collaborazione tra le forze dell’ordine per prevenire ogni atto di potenziale violenza. Non certo considerazioni scontate o retoriche le sue. Complimenti ancora a Fabiana che con la sua laurea ha raggiunto quest’ottimo risultato. Siamo sicuri che questo per lei sia un punto di partenza per la realizzazione di altri ambiziosi progetti.