Abbiamo inviato una nota al Capo della Polizia per segnalare l’ennesima prova di inadeguatezza fornita dal sistema NoiPa che da anni si caratterizza per scarsa trasparenza e per una comunicazione che non consente agli operatori della Polizia di Stato di comprendere le ragioni alla base dell’azione amministrativa esplicata nei loro riguardi.
In tale frangente a farne le spese sono colleghi appartenenti al ruolo dei sovrintendenti che nello statino relativo allo scorso mese di giugno hanno constatato decurtazioni considerevoli, talvolta superiori ad un quinto della retribuzione.
Da quanto è dato comprendere le trattenute stipendiali sarebbero giustificate dal recupero di quanto erroneamente corrisposto con l’assegno personale di cui all’art. 3 comma 6 del d. lgs. 193 del 2003.
A prescindere dalla incontestabile necessità di restituire quanto indebitamente percepito è evidente che ci troviamo nuovamente di fronte a determinazioni improvvise e non preannunciate che incidono negativamente sulla sfera giuridica di colleghi assolutamente incolpevoli in ordine a quanto verificatosi e che pure sono costretti, insieme alle proprie famiglie, a sopportare disagi per errori altrui.
In particolare si ritiene inaccettabile che il personale continui a non essere preavvisato in ordine a determinazioni pregiudizievoli anziché essere coinvolto per concordare le modalità di recupero delle somme percepite così da evitare sconvolgimenti dei propri piani finanziari e familiari.
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