Chiusura Presidi e Uffici di Polizia, il Dipartimento tira dritto e il SAP si oppone al taglio selvaggio (esito della riunione ministeriale e tabelle)

E’ proseguito stamani – 19 novembre – presso il Dipartimento l’incontro relativo alla chiusura di numerosi Uffici di Polizia in quanto non era stata trattata nella precedente riunione del 6 novembre la Rimodulazione degli Uffici di Polizia di Frontiera. Presente per il SAP il Presidente Nazionale Stefano Paoloni. Presenti per la parte ministeriale il Vice Capo Vicario dr. Marangoni, il Direttore Centrale per gli Affari Generali dr. Zito e il Direttore Centrale per la Polizia di Frontiera dr. Pinto.

Per quanto riguarda gli Uffici di Frontiera, il Direttore Pinto ha riferito che i criteri utilizzati per decidere la rimodulazione di alcuni Uffici rispetto alla loro originaria funzionalità sono di tre tipi:

– Attività extraschengen svolta.
– Flussi di transito alla frontiera.
– Risultati di polizia di frontiera conseguiti.

Saranno soppressi, inoltre, gli Uffici di Zona di Frontiera con sede a Torino e Napoli.
Per quanto riguarda gli Uffici operativi una parte sarà trasformata in Commissariati di P.S. ed un’altra trasformata in Presidio dipendente dalla locale Questura. Alleghiamo la tabella completa.
L’organico attuale della Polizia di Frontiera consiste in circa 4.650 unità rispetto alle 4.750 previste e dopo l’attuale rimodulazione si dovrà assestare intorno alle 3.680 unità.
Il SAP ha manifestato la propria contrarietà a questo progetto per i ben noti motivi . Il taglio lineare di Uffici di Polizia senza una prioritaria riforma dell’apparato della sicurezza non ha alcun significato. Con sette Forze di Polizia che destinano ciascuna circa il 60% di risorse umane nella logistica lo spreco è evidente. Inoltre, porre numerosi Uffici di Frontiera alle dipendenze delle Questure e dei Commissariati significherà certamente un’ importante dispersione di competenze professionali.
La nostra battaglia continua…

Le tabelle
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