CAMBI TURNO E REPERIBILITA’ 2020 E 2021

COMUNICATO

Come preannunciato, in video conferenza, si è tenuta ieri mattina la riunione annuale, presieduta dal Direttore l’Ufficio per le relazioni sindacali Dr.ssa De Bartolomeis, relativa alla verifica del consuntivo dell’anno 2020 e alla ripartizione dei turni di reperibilità e cambi turni per l’anno 2021.
In premessa le scriventi OO.SS. hanno rappresentato come lo spirito alla base dei lavori della riunione sia quello di garantire la necessaria funzionalità alle varie articolazioni dell’Amministrazione ingenerando, nel contempo, un processo virtuoso nell’organizzazione dei servizi per garantire la migliore qualità della vita dei poliziotti.
Ecco perché, fatta eccezione qualche situazione relativa a singole realtà che ha superato il limite dei turni assegnati, complessivamente il bilancio dell’utilizzo dei due istituti è stato rassicurante circa un corretto uso degli stessi considerato che nell’insieme tutte le articolazioni non hanno sforato dal numero complessivo preventivato in sede di ripartizione.
Sulla base di tali esiti e nel rispetto delle finalità che il tavolo persegue, sono state affrontate le varie richieste pervenute circa l’aumento delle reperibilità e anche dei cambi turni.
Dopo un’attenta analisi delle motivazioni e delle esigenze prospettate, alcune già risalenti all’anno 2020 e per le quali, come nel caso della Polizia Scientifica, era stato unanimemente richiesto che le stesse fossero partecipate con le Segreterie provinciale delle realtà interessate, cosa che è stata fatta anche attraverso la sottoscrizione di appositi accordi, è stato deciso, a larga maggioranza, di accogliere le richieste presentate dal Servizio polizia scientifica per l’anno in corso.
Sugli incrementi pervenuti, anche su questi in via preliminare, le scriventi OO.SS. hanno rappresentato come fosse necessario comprendere le reali motivazioni per cui si registravano i disavanzi indicati nei prospetti. Infatti è stato rappresentato che in molte realtà i suddetti istituti, in particolare la reperibilità, sono utilizzati con spregiudicatezza e in violazione ai criteri concordati in sede di A.N.Q., al solo fine di ridurre gli spazi di verifica da parte del sindacato, per distribuirli a pochi dipendenti e solo sulla base della chiamata “improvvisa” piuttosto che in funzione di una programmazione che tenga conto della rotazione tra tutto il personale.
In relazione a tali richieste, relative a tutte le altre articolazioni, in coerenza con quanto fatto lo scorso anno, è stato deliberato di seguire il medesimo iter seguito per la scientifica, proponendo altresì che gli aumenti richiesti fossero compensati nell’ambito dello stesso circuito di appartenenza dei richiedenti attraverso una rimodulazione delle quote assegnate lo scorso anno.
A tal proposito, e sempre nello spirito di assicurare la richiesta funzionalità rappresentata nelle istanze pervenute, è stato altresì proposto di accogliere tutte le richieste pervenute e di rimodulare le quote assegnate andando a ridurre
tutte le quote non utilizzate nella stessa misura percentuale con cui si sarebbero previsti gli aumenti.
Su tale ultima proposta è stato anche richiesto di effettuare una proiezione di come sarebbe stata la nuova ripartizione in modo da verificare se il metodo indicato potesse essere sostenibile o meno.
In merito l’Amministrazione e una parte del tavolo sindacale hanno chiesto di proseguire con lo stesso criterio seguito lo scorso anno e di non procedere ad alcuna variazione stante anche la possibilità di poter comunque corrispondere i turni effettuati in funzione del fatto che il costante e periodico monitoraggio del ricorso a tali istituti, unitamente all’attenta opera delle Segreterie provinciali nel richiedere ed ottener modelli organizzativi sempre più rispondenti ai dettami dell’A.N.Q., hanno consentito di avere in tutte le articolazioni un risparmio che consente di coprire il surplus che hanno avuto poche realtà.
I lavori si sono conclusi con l’accordo che quanto prima verrà convocato un tavolo di confronto per una verifica sui criteri presi a riferimento a suo tempo per la distribuzione dei predetti istituti al fine di verificare la loro attuale corrispondenza alle nuove e diversificate esigenze, nonché la necessità di integrarli e/o modificarli per avere un quadro di criteri più adente alle nuove specificità che si devono fronteggiare.