Amnesty International, la Polizia mette volentieri la faccia. Ma con le telecamere

Amnesty International ha avviato una petizione in cui chiede una normativa che fornisca ai poliziotti impegnati in servizio di ordine pubblico, un numero identificativo. La campagna prende il titolo di “Forza Polizia, mettici la faccia” ed è mirata ad identificare i poliziotti con un alfanumerico individuale, per poter così documentare eventuali abusi da parte della Polizia che, a dire di Amnesty, molto spesso si presterebbe a violazioni dei diritti umani. Lo chiedono per un principio di trasparenza.


POLIZIA SAP NO CODICE IDENTIFICATIVO OK TELECAMERE SU DIVISE
martedì 06/11/2018 17:31

Paoloni oltre a riprendere operato agenti sara’ possibile riprendere anche reazioni di chi denuncia abusi Roma 6 nov. – AdnKronos – Il numero identificativo e’ un metodo molto vecchio e poco efficace che presta la spalla a false denunce strumentali mentre cio’ che puo’ mostrare una telecamera e’ incontrovertibile . Cosi’ il Sindacato autonomo di Polizia Sap replica alla petizione lanciata da Amnesty International per chiedere una normativa che fornisca ai poliziotti impegnati in servizio di ordine pubblico un numero identificativo. La campagna prende il titolo di ”Forza Polizia mettici la faccia” ed e’ mirata a identificare i poliziotti con un alfanumerico individuale per poter cosi’ documentare eventuali abusi da parte della Polizia che a dire di Amnesty molto spesso si presterebbe a violazioni dei diritti umani. Accettiamo l’invito a metterci la faccia – commenta Stefano Paoloni segretario generale del Sap – A dire il vero la faccia ce la mettiamo ogni giorno quando scendiamo in strada a tutela della sicurezza della brava gente ma possiamo fare di piu’. Anche di piu’ di quanto chiede Amnesty International. La faccia siamo disposti a metterla con telecamere sulle nostre divise auto di servizio e celle di sicurezza in modo da documentare con video e audio ogni singolo respiro di un intervento di Polizia. Le telecamere – sottolinea Paoloni – sono uno strumento di trasparenza e verita’ che non perdonano nessuno e sono al centro delle nostre proposte di idonee garanzie funzionali. Con le telecamere sulle divise da anni tra le proposte del Sap oltre a riprendere l’operato degli agenti sara’ possibile riprendere anche le reazioni di quanti denunciano abusi durante cortei o agli stadi per poi rivelarsi professionisti del disordine pubblico . L’identificativo e’ una vera e propria azione di schedatura che presta facilmente l’agente a strumentalizzazioni gogna nonche’ pericolo per la sua incolumita’ come avvenuto di recente con la pubblicazione di foto e dati personali sul sito posto nel deep web ‘Caccia allo sbirro’. Andrebbero schedati i delinquenti non i poliziotti. Se Amnesty chiede alla Polizia di metterci la faccia – conclude il segretario del Sap – noi non ci pensiamo due volte. Ci mettiamo faccia e voce. Con le telecamere che riprendono sia noi sia chi non rispetta le elementari regole di civile e pacifica convivenza . Sin AdnKronos ISSN 2465 – 1222 06-NOV-18 17 30 NNNN