AGGRESSIONE A MARINA DI CARRARA: ABBIAMO SCRITTO AL CAPO DELLA POLIZIA. SENZA INIZIATIVE CONCRETE, POLIZIOTTI IN PIAZZA.

AGGRESSIONE A MARINA DI CARRARA: ABBIAMO SCRITTO AL CAPO DELLA POLIZIA. SENZA INIZIATIVE CONCRETE, POLIZIOTTI IN PIAZZA.

A seguito dell’aggressione di Marina di Carrara, il Segretario Generale del SAP, Stefano Paoloni, ha immediatamente scritto al Capo della Polizia. Di seguito il testo della lettera:   Signor...
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A seguito dell’aggressione di Marina di Carrara, il Segretario Generale del SAP, Stefano Paoloni, ha immediatamente scritto al Capo della Polizia. Di seguito il testo della lettera:

 

Signor Capo della Polizia,
quanto accaduto a Marina di Carrara nell’ultimo fine settimana, è fatto di particolare gravità. Un
folto numero di giovani, senza alcuna remora, ha impedito ai nostri colleghi di svolgere il loro
dovere, usando violenza ed aizzando la folla presente.
L’autorevolezza delle Forze dell’Ordine e la loro legittimazione ad operare, è stata troppe
volte messa in discussione e strumentalizzata da parte di chi non ha a cuore il bene del Paese e
dei nostri cittadini.
Ma quel che è peggio, chi ha la responsabilità della sicurezza del Paese, nella maggior parte
dei casi, non sostiene in modo adeguato l’operato delle Forze dell’Ordine, legittimando in
qualche modo, l’intero partito dell’antipolizia.
Da anni, come SAP, stiamo chiedendo maggiori garanzie funzionali, per far sì che tutti gli
operatori della sicurezza siano maggiormente tutelati e possano svolgere la loro mission in modo
efficace e sicuro.
Nel mese di novembre 2019, durante l’incontro con il Presidente del Consiglio, Giuseppe
Conte, alla presenza del Ministro dell’Interno, era stato assunto l’impegno di istituire un tavolo
per individuare adeguate tutele legali per gli operatori delle FFOO; a quasi un anno di distanza,
nulla ancora è stato fatto e nessun’altra iniziativa a tutela e garanzia del personale è stata assunta.
Dopo i gravi fatti di questo fine settimana, leggiamo sul quotidiano La Nazione,
dichiarazioni a Lei attribuite, dove si complimenta per la professionalità dei colleghi e si
compiace del fatto che abbiano mantenuto la calma.
Signor Capo della Polizia, dal Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, ci saremmo
aspettati tutt’altro. I colleghi sono stati certamente bravi, questo è fuori discussione, ma hanno
rischiato in modo esponenziale e non dovuto la loro incolumità fisica. Ad esempio, la folla non
era a distanza di sicurezza dall’operato dei colleghi, tanto che con grande facilità, qualcuno
avrebbe potuto infilargli una lama tra le costole.
Se i colleghi hanno scelto di non usare la forza per tutelare la loro sicurezza è perché hanno
probabilmente preferito mettere a rischio la propria incolumità fisica, piuttosto che rischiare
gogne mediatiche, lunghi processi penali e le strumentalizzazioni del partito dell’antipolizia.
Signor Capo, non ci dica bravi solo quando le prendiamo.
Servono norme più aspre per chi usa violenza, oltraggio e resistenza a Pubblico Ufficiale;
servono strumenti adeguati quali taser, sottocamicia, bodycam, oleoresin capsicum per una
maggiore sicurezza; servono protocolli operativi chiari; serve una tutela legale adeguata per fatti
inerenti al servizio; insomma, servono adeguate garanzie professionali.
È necessario, inoltre, che coloro che hanno responsabilità istituzionali e politiche, senza
alcuna distinzione di colore o appartenenza ideologica, sostengano e legittimino le Forze
dell’Ordine, viceversa il silenzio o la presa di distanze legittimano comportamenti come quelli di
Marina di Carrara.
Signor Capo della Polizia, La invito a farsi portatore delle istanze degli operatori delle
Forze di Polizia nei confronti del Ministro dell‘Interno e dell’attuale Governo, perché siano
intraprese con urgenza iniziative a tutela di chi veste una divisa e opera per la sicurezza del
Paese.
Diversamente, se l’appello dovesse restare inascoltato e non sarà assunta nessuna iniziativa
concreta, saremmo obbligati a far sentire la nostra voce attraverso un’ampia e forte mobilitazione
nelle piazze del nostro Paese.
Con osservanza

 

IL SEGRETARIO GENERALE

Stefano Paoloni

 

 

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