8 Marzo, al di là delle mimose

Sono ormai circa 15.000 le donne in Polizia su poco
meno di 100.000 operatori
e tra loro ci sono molti
funzionari e dirigenti, tanti
medici e tecnici, appartenenti
alle Fiamme Oro e
pure componenti della
banda musicale. E’ questo
il modo migliore, nella giornata dell’ 8 Marzo, per parlare
delle “colleghe” che
ormai da 27 anni – senza
mai dimenticare il glorioso
e disciolto Corpo di Polizia
femminile – sono una parte
irrinunciabile e fondamentale
della Polizia di
Stato e della nostra Amministrazione,
un valore
aggiunto che solo di recente
altre Istituzioni – si
pensi all’Arma dei Carabinieri
– hanno compreso,
permettendo l’accesso tra
le proprie fila delle donne.
E’ cosa ormai nota che la
sensibilità e la professionalità
del personale femminile
superano, in molti
casi, quelle degli uomini.
Eppure, al di là delle belle
parole, la nostra Amministrazione
non tutela
come dovrebbe – e come
le leggi impongono – questo
personale.
Si pensi solamente alla
questioni relative alle pari
opportunità e alla tutela
della maternità.
Nel primo caso, esiste
presso il Dipartimento una
Commissione che non
viene valorizzata come si
dovrebbe e che soprattutto
non viene tenuta in
considerazione quando elabora
consigli e suggerimenti.
Per quel che concerne la
tutela, il SAP combatte
ogni giorno con azioni e
ricorsi per affermare i diritti
del personale.

E a proposito di salvaguardia
del personale
femminile, segnaliamo tra
le tante iniziative quelle delle Segreterie
Provinciali SAP di Torino e Brindisi.
Per tutte le poliziotte di queste città, infatti,
è stata lanciata
l’iniziativa “Una mimosa
per la prevenzione”, con
possibilità di visita gratuita
e di ecografia al seno.
E’ questo uno dei modi
concreti, non fatto di vuote
parole, per parlare di
pari diritti e pari opportunità.