Roma, 7 luglio 2008 - Il titolo di questo nostro Sapflash è volutamente
forte, ma purtroppo assolutamente vero.
Il Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112, pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale del 25 giugno 2008 – Supplemento Ordinario n. 152,
non considera minimamente la specificità della professione
delle Forze dell’Ordine e ci penalizza da molti punti di vista,
a partire dalle assenze per malattia.
L’ Ufficio Studi della Segreteria Generale del SAP ha realizzato
un’approfondita analisi dei capitoli del Decreto Legge che ci riguardano.
La pubblichiamo integralmente nelle pagine che seguono.
Ma non ci siamo limitati ad un’analisi.
Abbiamo fatto una forte denuncia pubblica, come si evince
dai lanci di agenzia di seguito riportati, e siamo già
stati ricevuti, assieme alle altre organizzazioni
sindacali, dalla Prima Commissione Affari Costituzionali
del Senato.
Presto saremo auditi anche dalla Prima Commissione della Camera.
Obiettivo prioritario e irrinunciabile per il SAP:
modificare il testo in sede di conversione in legge.
Il Paese vive un momento difficile e questo Governo, inutile nascondercelo,
è partito con il piede sbagliato.
Prima escludendoci dalla detassazione degli straordinari, poi non
fornendo risposte concrete – come richiesto da un fronte compatto
come non mai di sindacati di Polizia e rappresentanze militari –
sulle risorse, sul Contratto, sulla Specificità e sul Riordino;
quindi, l’approvazione di questo D.L. 112/2008 che incide
profondamente sull’attività professionale delle donne e
degli uomini delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate.
Il Paese chiede sicurezza e l’attuale Esecutivo ha vinto
le elezioni anche “cavalcando” questa sacrosanta esigenza dei
cittadini.
Ma le nozze con i fichi secchi non si possono fare e
i poliziotti italiani sono stufi di sentirsi ripetere ogni
volta che non ci sono soldi, che dobbiamo stringere la cinghia,
che serve senso di responsabilità.
Ogni limite ha una pazienza, diceva Totò.
La nostra si è davvero esaurita.
POLIZIA: SAP DENUNCIA, PER FERITI IN SERVIZIO META' STIPENDIO
(ANSA) - ROMA, 3 LUG - Un poliziotto che rimane ferito in servizio
si vedrà tagliare lo stipendio di oltre la metà.
La denuncia arriva dal Sap, il Sindacato autonomo di polizia,
secondo cui ciò avverrà perché il decreto legge 112/2008, quello
definito 'antifannulloni' e appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale,
non distingue tra dipendenti pubblici e operatori delle forze dell'ordine.
A ciò, aggiunge il segretario del Sap Nicola Tanzi,
si somma il fatto che i fondi stanziati sono insufficienti a
garantire il turn over del personale e l'assunzione di migliaia
di ragazzi provenienti dalle forze armate che hanno vinto un regolare
concorso.
'Si tratta di un provvedimento che a nostro avviso potrebbe
contenere elementi di incostituzionalità -
prosegue Tanzi - e siamo fortemente mobilitati affinché,
in sede di conversione di legge, le norme siano modificate,
riconoscendo la specificità della professione delle
forze di polizia'.
L'articolo 71 del Dl 112/2008, sostiene il Sap, 'prevede che nei
primi dieci giorni di assenza per malattia sia decurtata ogni
indennità a carattere fisso e continuativo, incidendo pertanto
fino al 60% sulle retribuzioni dei poliziotti, composte in
massima parte da questo tipo di indennità.
Ma nel testo non c'e' alcuna previsione per salvaguardare
il poliziotto o il carabiniere che si ritrova in malattia
per un incidente in servizio, come ad esempio una sparatoria:
e l'articolo 70 aggrava ancora la situazione, perché sono abrogati
tutti gli scatti stipendiali e i benefici fino ad oggi spettanti
per una infermità dipendente da causa di servizio'.
La norma dunque 'va cambiata: dall'esecutivo Berlusconi pretendiamo
chiarezza - conclude Tanzi - senza le opportune modifiche,
la via della mobilitazione sarà la scelta obbligata'.
(ANSA) GUI 03-LUG-08 13:52
Documento congiunto dei sindacati delle Forze di Polizia
Il recente decreto legge 112/2008, emanato dal Governo il 25 giugno
scorso e riguardante la manovra correttiva del bilancio dello Stato
per il triennio 2009/2011, ha costretto le organizzazioni sindacali
delle Forze di polizia a denunciare lo stato di disagio che
attualmente pervade il personale.
Prendiamo atto che anche l'attuale Governo ha proposto una manovra
finanziaria assolutamente penalizzante per gli operatori delle
Forze di polizia.
Con questo provvedimento legislativo, in fase di conversione
in Parlamento, sono stati previsti, per il prossimo triennio,
tagli per oltre un miliardo di euro al capitolo di bilancio
del Ministero dell'interno impedendo l'acquisto di
autovetture, mezzi, strumenti utili per garantire la sicurezza
dei cittadini.
E' stata altresi' prevista la riduzione netta nel triennio
dell' organico per la sola Polizia di Stato, dovuta al mancato
turn over, di circa 7.000 unita' , ed alla stessa maniera
il taglio dell'organico riguarda indistintamente tutte le Forze
dell'ordine, ed un'ulteriore riduzione del 10 % del capitolo
di spesa per lavoro straordinario.
Infine registriamo l'assenza di stanziamenti per l'edilizia
penitenziaria ed il taglio dei fondi attualmente previsti
per la manutenzione degli istituti di pena.
Questi interventi produrranno inevitabilmente una riduzione dei
servizi e della capacita' operativa e di intervento sul territorio
delle Forze dell'ordine, con conseguente riduzione dei
livelli e della capacita' di risposta alle richieste continue
di sicurezza da parte dei cittadini.
Le decisioni assunte rischiano seriamente di provocare un
collasso funzionale dei diversi sistemi operativi delle Forze
di polizia in netta controtendenza con l'obbiettivo dichiarato
di collocare la sicurezza in cima alle priorità dell'azione di
governo, quale indispensabile premessa della possibilità
di sviluppo di questo Paese.
Con gli interventi contenuti nella manovra di bilancio si
disconosce l'impegno ed il sacrificio degli operatori
delle Forze di polizia, offerto ogni giorno per la sicurezza dei
cittadini, attraverso previsioni che vorrebbero, ad esempio,
togliere fondamentali riconoscimenti specifici a chi svolge
funzioni strutturalmente rischiose.
In questo contesto riteniamo, invece, essenziale:
1.il riconoscimento reale per legge della specificità del Comparto
sicurezza e difesa;
2.lo stanziamento di risorse adeguate per il rinnovo del contratto
collettivo di lavoro del Comparto sicurezza e difesa
per il biennio 2008/2009;
3.il mantenimento della contrattazione integrativa;
4.il riordino delle carriere;
5.l'attuazione della previdenza complementare per gli
operatori dell'intero Comparto sicurezza e difesa;
6.la copertura totale del turn over nelle Forze di polizia;
7.la detassazione della retribuzione accessoria.
Per le ragioni esposte proclamiamo lo stato di agitazione
della categoria e se, entro tempi brevissimi, non giungessero
risposte positive di merito, saranno organizzate specifiche
iniziative di protesta.
Roma, 2 luglio 2008
SIULP - SAP - SILP CGIL - SIAP ANFP - CONSAP ANIP ITALIA SICURA - FSP UGL - COISP - UILPS - SAPPE - CGIL FP - CISL FP -SINAPPE - CGIL FP - CISL FP - UIL PA - UGL – FESIFO

Com’è noto, sulla G.U. n. 147 del 25.6.2008 – suppl. ord. n. 152 –
è stato pubblicato il d.l. n. 112/2008.
L’intento del decreto è chiaro: tagliare la spesa pubblica,
contenerne i costi e arginare il fenomeno dei c.d. “fannulloni”.
Noi affronteremo l’analisi del decreto nelle parti di nostro interesse,
vale a dire le disposizioni che riguardano il personale delle Forze di
Polizia ad ordinamento civile e militare.
Le parti in grassetto contengono i commenti.
Art. 66
Turn over
Questo articolo pone delle forti limitazioni in materia di assunzioni
e stabilizzazione del personale, le quali sono rideterminate
in base al fabbisogno risultante dalla programmazione triennale
redatto dalle stesse amministrazioni entro il 31 dicembre 2008,
alle quali la disposizione in esame raccomanda l’adozione di
misure di razionalizzazione, di riduzione delle dotazioni organiche
e di contenimento delle assunzioni.
Nello specifico, la nostra amministrazione potrà procedere, per il 2009,
ad assunzioni di personale nel limite del 10% delle unità cessate
nell’anno precedente e, allo stesso modo, alla stabilizzazione
del personale, per il 2009, nel limite del 10% delle unità cessate
nell’anno precedente.
Solo i corpi di polizia, poi, possono procedere per l’anno 2008,
(comma 6) ad ulteriori assunzioni per una spesa annua lorda pari
a 75 mln di euro a regime.
A tal fine è istituito un fondo
pari a 25 mln per il 2008 e a 75 mln a decorrere dal 2009.
Questo articolo continua ponendo una serie di pesanti
limiti alle assunzioni nelle forze di polizia ad ordinamento
civile e militare, con evidenti ripercussioni sulle posizioni,
già di per sé precarie, dei VFP.
Art. 67
Contrattazione
integrativa
Questo articolo prevede la riduzione del 10% delle risorse destinate
per l’anno 2007 agli istituti retributivi della contrattazione
integrativa (es. fondo per l’efficienza), nonché la disapplicazione,
per l’anno 2009, di tutte le disposizioni speciali che prevedono
risorse aggiuntive a favore di fondi per il finanziamento
della contrattazione integrativa delle Amministrazioni
statali (comma 2).
A decorrere dall’anno 2010,
viene prevista una riduzione del 20% degli stessi fondi.
E’ previsto un fondo di assistenza per i soli finanzieri
pari a 20 mln. di euro (comma 1).
Insomma, il taglio c’è stato e si farà sentire....
Art. 69
Progressione triennale
Il personale in regime di diritto pubblico di cui
all’art. 3 del d. lgs. 165/2001 non contrattualizzato,
inclusa la dirigenza delle Forze di polizia e delle
Forze armate, gode di una progressione economica dello
stipendio secondo automatismi biennali.
Con questa norma, invece, gli aumenti periodici saranno triennali,
con la conseguenza che la progressione economica sarà
spalmata su tre anni, anziché due.
Ciò, considerata l’invarianza dei valori di crescita, corrisponde
ad un evidente danno economico per il personale dirigente.
Art. 70
Esclusione di trattamenti economici aggiuntivi per infermità
dipendente da causa di servizio
A decorrere dal 1° gennaio 2009, i dipendenti per i quali sia
stata riconosciuta un’infermità dipendente da causa
di servizio ed ascritta ad una delle categorie della
tabella A annessa al dPR 834/1981, hanno diritto
solo all’equo indennizzo.
Ogni ulteriore trattamento economico aggiuntivo
previsto da norme di legge o pattizie è escluso.
Sono abrogate, “conseguentemente”, le norme che prevedevano
benefici per il personale civile e militare mutilato
o invalido di guerra, estesi, poi, anche al personale
invalido per servizio (comma 2).
Questa norma non
dovrebbe incidere sulla pensione privilegiata che, pertanto,
non viene toccata (così pare dal tenore letterale della norma,
in particolare dall’utilizzo dell’avverbio “conseguentemente”),
bensì sugli scatti economici di cui beneficia il personale a
cui sia stata riconosciuta un’infermità dipendente da causa
di servizio.
Art. 71
Assenze per malattia e per permesso retribuito dei dipendenti PP.AA.
Qui è da chiarirsi se il personale del Comparto Sicurezza e Difesa,
il cui sistema contrattuale non è stato delegificato,
a differenza del restante P.I., sia compreso o meno nelle
PP.AA. di cui all’art. 1, comma 2, del d. lgs. 165/2001.
Se la risposta è no questo articolo non si applica al Comparto
Sicurezza e Difesa (noi lo auspichiamo!).
Questa norma prevede che per i primi 10 giorni di assenza
per malattia è corrisposto solo il trattamento economico fondamentale,
con esclusione di ogni indennità a carattere fisso e continuativo
nonché di ogni altro trattamento economico accessorio.
Accogliendo un’interpretazione estensiva di questa norma
(quindi se si ritiene applicabile anche al Comparto Sicurezza e Difesa)
considerato che la retribuzione del personale degli indicati
Comparti è costituito per oltre il 60% da specifiche indennità,
è evidente che la riduzione andrà ad incidere in maniera pesante
sullo stipendio.
Inoltre, in caso di assenza per malattia protratta per un
periodo superiore a 10 giorni e, in ogni caso, dopo il
secondo evento per malattia nell’anno solare
(indipendentemente dalla durata di questi eventi) l’assenza viene
giustificata esclusivamente mediante certificazione medica
rilasciata da struttura sanitaria pubblica
(resta da comprendere cosa si intende per struttura sanitaria pubblica).
Le fasce di reperibilità, entro le quali devono essere effettuate
le visite mediche di controllo, sono estese dalle 8°° alle 13°° e
dalle 14°° alle 20°° di tutti i giorni, compresi i non lavorativi
e i festivi.
Le assenze dal servizio per malattia, anche se dovute ad infortuni
sul lavoro o a causa di servizio, non sono equiparate al servizio
ai fini della distribuzione dei fondi per la contrattazione
integrativa (es. produttività collettiva).
Fanno eccezione le assenze per congedo di maternità, compresa
l'interdizione anticipata dal lavoro, e per congedo di paternità,
le assenze dovute alla fruizione di permessi per lutto, per citazione
a testimoniare e per l'espletamento delle funzioni di giudice popolare,
nonché le assenze previste dall'articolo 4, comma 1, della legge
8 marzo 2000, n. 53, e per i soli dipendenti portatori
di handicap grave, i permessi di cui all'articolo 33, comma 3,
della legge 5 febbraio 1992, n. 104.
Ciò significa che, differentemente da quanto previsto dal Fondo
unico per l’efficienza per i servizi istituzionali della
Polizia di Stato (art. 5), non si configurerebbero
come giorni di effettiva presenza i riposi compensativi,
le assenze per infermità occorse in servizio per fatti
verificatisi nell’arco dell’anno solare, i permessi
sindacali compresi quelli autorizzati in forma
cumulativa e i distacchi.
Peraltro, il 6° ed ultimo comma di questo
articolo tiene a precisare che le norme in esso
contenute non sono derogabili dai contratti o
accordi collettivi.
Art. 72
Personale dipendente prossimo al compimento dei limiti di età
per il collocamento a riposo
Viene introdotta la posizione dell’ “esonero”.
E’ una posizione ibrida, nel senso che non si è né in servizio
né in pensione, e dà diritto al 50% dello stipendio,
innalzabile fino al 70% se durante questo periodo si
presta servizio di volontariato.
Possono chiedere l’esonero i dipendenti pubblici nel
corso del quinquennio antecedente la data di maturazione
dell’anzianità massima contributiva di 40 anni.
All’atto del collocamento a riposo per raggiunti limiti
di età il dipendente ha diritto al trattamento di
quiescenza e previdenza che sarebbe spettato se fosse
rimasto in servizio (comma 4).
E’ riconosciuta la facoltà all’Amministrazione di risolvere
il rapporto di lavoro, con preavviso di sei mesi, nei confronti del
personale dipendente che ha compiuto l’anzianità
massima contributiva di 40 anni, indipendentemente dal limite
d’età.
Per il personale dei Comparti Sicurezza e Difesa, gli specifici criteri
e le modalità applicative di questa disposizione sono definiti
con DPCM, su proposta del Ministro per la P.A. e l’innovazione,
di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze,
sentiti i Ministri dell’Interno e delle Difesa.
Viene da chiedersi perché il Governo si è reso conto della Specificità
della nostra Professione, differenziandolo rispetto al restante
pubblico impiego solo – e si sottolinea solo – in questo ambito !
In ultima analisi, rimane da capire se l’attuale Governo sia intenzionato
a dilatare la durata del contratto parte economica, portandola
dall’attuale biennio ad un triennio.
Ciò significa che le risorse che attualmente vengono
utilizzate in due anni, verrebbero spalmate in tre anni,
con riduzione di un terzo del fondi utilizzabili !
Nel malaugurato caso che fosse così, questa disposizione dovrebbe
essere applicabile a noi Forze di polizia ad ordinamento
civile e militare a partire dal 2010, in quanto il
Ministro Brunetta ha dichiarato, in occasione dell’incontro
per il DPEF e la manovra economica e finanziaria per il 2009
tenutosi a Palazzo Chigi, che le trattative di rinnovo del
nostro contratto parte economica biennio 2008-2009 sarebbero
state aperte – mediante formale convocazione alle OO.SS. –
in questo mese di luglio.
(Stefania Musto)

Nella giornata del 2 luglio si sono riunite le Commissioni per il
Personale del Ruolo dei Sovrintendenti e degli Assistenti-Agenti.
Nella nostra Area News è disponibile la documentazione integrale
relativa all’esito delle Commissioni.
Per quel che concerne, in particolare, il Ruolo Assistenti-Agenti,
all’ordine del giorno vi erano lo scrutinio e l’avanzamento
di migliaia di colleghi.
Nel dettaglio:
- esaminate n. 1554 pratiche relative ad altrettanti Agenti
da scrutinare al 31.12.2007 per merito assoluto e a ruolo
aperto per la promozione ad Agente scelto.
Per n. 1494 dipendenti è stato espresso parere favorevole,
per n. 60 parere contrario;
- esaminate n. 1524 pratiche relative ad altrettanti Agenti scelti
da scrutinare al 31.12.2007 per merito assoluto e ruolo
aperto alla promozione ad Assistente.
Per n. 1435 dipendenti è stato espresso parere favorevole,
per n. 89 parere contrario;
- esaminate n. 4104 pratiche relative ad altrettanti Assistenti
da scrutinare al 31.12.2007 per merito assoluto e a ruolo aperto
per l’avanzamento alla qualifica di Assistente Capo.
Per n. 4009 dipendenti è stato espresso parere favorevole, per n. 95
parere contrario.

E' stata rinviata la prova scritta d'esame del concorso interno,
per titoli di servizio ed esami, a 82 posti per la promozione
alla qualifica di Ispettore Superiore - Sostituto ufficiale di
pubblica sicurezza, inizialmente prevista per metà luglio.
Il SAP, che era intervenuto nei confronti del Dipartimento per
sollevare la problematica di una prova che, svolgendosi nel
cuore dell'estate, avrebbe determinato molti problemi al personale,
ha appreso la notizia in via ufficiosa.
Le prove scritte si svolgeranno presumibilmente nella metà di
settembre e le Scuole interessate dovrebbero essere quelle
di Roma, Nettuno e Spoleto.
Notizie ufficiali sul concorso saranno disponibili
sul prossimo Bollettino Ufficiale del Personale.